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Commento Confesercenti Modena su Finanziaria

“I commercianti sono insoddisfatti e c’è una forte preoccupazione sia a livello nazionale che locale per non avere avuto il coraggio di intervenire in modo strutturale sulla spesa pubblica. Si è invece preferito adottare interventi diretti a fare cassa, e per di più in tempi molto brevi, andando ad aggravare soprattutto i lavoratori autonomi, con la volontà di inasprire gli studi di settore e l’aumento delle aliquote contributive”.

La Finanziaria presentata dal Governo Prodi, secondo il direttore generale di Confesercenti Modena, Tamara Bertoni, è una manovra ‘senza coraggio’ e proprio per questo scarsamente proiettata verso lo sviluppo.

“Ci aspettavamo una manovra dal Governo più coraggiosa e più attenta al sostegno e al rilancio dell’economia – continua il direttore generale – con particolare attenzione alle esigenze delle piccole medie imprese, che occupano il 72% dei lavoratori e alle quali è riconducibile il 70% del fatturato delle imprese italiane”.
“Si tratta della prima Finanziaria di questo governo – precisa Bertoni – ma è pur vero che è in carica già da sei mesi. Nella manovra si legge la volontà di inasprimento della pressione fiscale verso le piccole e medie imprese, senza però che questo ennesimo sacrificio trovi un’adeguata compensazione attraverso interventi diretti a sostenere la innovazione e qualificazione della piccola e media impresa, soprattutto quella del commercio e del turismo”.
“E’ esemplificativa la ‘tassa di soggiorno’ annunciata dalla Legge del Governo, che suona come “una gabella medievale” quando in Italia l’IVA sul turismo è la più alta d’Europa, quando servirebbero ben altre risorse e soprattutto una politica adeguata di sostegno di un settore che sicuramente ha ancora un elevato potenziale da esprimere.
Visti i tagli operati nei confronti degli enti locali, chiediamo sin da ora agli amministratori, di operare nella predisposizione dei bilanci prevalentemente sul fronte del rigore della spesa, piuttosto che su quello delle entrate.
Dopo una finanziaria decisamente sbilanciata a favore delle entrate piuttosto che su interventi strutturali che vadano ad incidere sulla spesa pubblica, sarebbe insostenibile per le imprese una filosofia analoga da parte degli enti locali”.

















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