Integrazione, sussidiarietà e partecipazione. Sono questi i tre filoni principali attraverso cui si sviluppa il Patto per la scuola 2006-2009, approvato dal Consiglio comunale con il voto favorevole della maggioranza e di Achille Caropreso (Indipendente), l’astensione dell’opposizione e il voto contrario della Lega Nord.
Obiettivo del Patto tra Comune e Dirigenti scolastici delle scuole statali dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del Comune di Modena, illustrato in aula dall’assessore all’Istruzione Adriana Querzè, è “la qualificazione del sistema di istruzione pubblica quale condizione strategica per lo sviluppo culturale, sociale e civile della città”. In altri termini, come ha precisato l’assessore, “il Patto vuole porsi come strumento per realizzare la cittadinanza piena e dar corpo ai diritti dei cittadini in età evolutiva”.
Il documento elenca la serie di azioni che Comune e Dirigenti scolastici si impegnano a mettere in atto per dare concretezza agli obiettivi del Patto, a cominciare da servizi per il diritto allo studio come il trasporto scolastico, la refezione scolastica e l’erogazione di benefici economici e materiali, rispetto ai quali c’è l’impegno diretto da parte dell’amministrazione. Il Comune, inoltre, conferma l’impegno ad erogare a cadenza annuale alle singole istituzioni scolastiche risorse e servizi finalizzati alla gestione ordinaria, tra cui contributi fornitura di arredi, garantendo al contempo la gestione dei servizi ausiliari e la manutenzione degli edifici scolastici, tema – quest’ultimo – sui cui il Patto si sofferma sottolineando l’impegno a nominare per ogni scuola un responsabile del servizio prevenzione e protezione e ad effettuare interventi e sopralluoghi a cadenza periodica.
Le scuole, nella logica del Patto, diventeranno sempre più luoghi aperti alla città per attività extrascolastiche. In particolare, il Patto prevede un piano di utilizzo delle palestre scolastiche a disposizione dei cittadini, oltre che la disponibilità delle scuole per la collocazione dei centri estivi, ma anche per attività culturali, ludiche e ricreative. Condividendo l’opportunità di proseguire nella costituzione di un sistema integrato di Scuole dell’Infanzia per l’arricchimento dell’offerta formativa rivolta ai bambini da tre a cinque anni – sistema formato da scuole statali, comunali, convenzionate e Fism – il Patto permette poi di avviare esperienze di snellimento burocratico-amministrativo, di potenziare i servizi parascolastici, di diffondere esperienze di taglio culturale e di condividere le attività formative rivolte agli insegnanti.
Grande attenzione viene anche rivolta al tema della prevenzione del disagio, impegnando le scuole a promuovere l’integrazione e l’inclusione attraverso specifici progetti da inserire nei Piani di Offerta Formativa, mentre il compito del Comune sarà quello di monitorare e contrastare le forme di evasione o di frequenza scolastica irregolare.
Il sostegno all’integrazione scolastica degli alunni stranieri – motivato dalla volontà di garantire loro il diritto all’istruzione, promuovere forme di convivenza civile, valorizzare le diversità e il dialogo interculturale e contrastando ogni forma di xenofobia e razzismo – prevede in particolare il potenziamento degli interventi svolti dai mediatori culturali, per facilitare i rapporti tra insegnanti e genitori e tra insegnanti e alunni. Inoltre, il Comune parteciperà al finanziamento di corsi eventualmente organizzati dalle scuole in orario extrascolastico finalizzati al mantenimento della lingua e della cultura d’origine e al consolidamento della lingua italiana.
Si conferma poi la politica di piena integrazione degli alunni nomadi, mentre sul fronte della prevenzione del maltrattamento e degli abusi l’impegno è di dare attuazione al “Protocollo per la prevenzione dell’abuso e della violenza all’infanzia e all’adolescenza”. Confermato anche il massimo impegno per il sostegno all’integrazione degli alunni disabili, che vedrà il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche.
Comune e dirigenti scolastici garantiranno quindi il supporto all’educazione degli adulti attraverso iniziative di formazione linguistica – in particolare degli stranieri – di apprendimento delle basi di informatica e anche attraverso corsi per conseguire il diploma di licenza di scuola secondaria di primo grado, ampliando poi l’offerta formativa all’interno delle scuole anche verso i genitori stessi, coinvolgendoli su tematiche culturali, ma anche in percorsi di sostegno della genitorialità.
Sul fronte dei Piani per l’offerta formativa, inoltre, il documento sottolinea l’importanza di promuovere politiche che – coerentemente con il senso di fondo dei piani formativi – contribuiscano alla costruzione di appartenenza al territorio. In questa logica saranno supportati eventi di educazione allo sviluppo sostenibile, di democrazia diretta e partecipata dei ragazzi, di promozione del benessere e della salute, dell’attività motoria e sportiva, favorendo allo stesso tempo la sperimentazione di percorsi protetti casa-scuola e l’incentivazione all’utilizzo dei mezzi pubblici.
Il Patto per la scuola individua poi nel Multicentro Educativo “Sergio Neri” il referente per ‘erogazione di servizi e consulenze alle scuole, sottolineando infine l’importanza di un piano di formazione annuale diretto ai docenti quale ulteriore strumento di qualificazione dell’offerta formativa.