“I dirigenti scolastici, gli insegnanti, i collaboratori sono al lavoro già da qualche settimana per organizzare la riapertura delle scuole. Al loro rientro hanno trovato molte novità e altri cambiamenti si realizzeranno a breve. E’ stata sospesa la sperimentazione della riforma Moratti per le scuole superiori. Si trattava di una sperimentazione che aveva trovato scarsissimo seguito nella nostra città e che, al contrario, aveva generato non poche preoccupazioni fra insegnanti e genitori: non era chiaro il destino degli istituti professionali, c’era grande confusione sull’obbligo scolastico prima elevato a 15 anni, poi riabbassato a 14 e infine trasformato in diritto-dovere all’istruzione”.
E’ quanto afferma l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè alla vigilia della riapertura dell’anno scolastico. “Il Vice Ministro all’Istruzione Mariangela Bastico, alcuni giorni fa a Modena – ricorda la Querzè – ha anticipato l’intenzione del Ministero di presentare un provvedimento di innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni entro la fine del 2006. Obiettivi dichiarati sono quelli di delineare un assetto delle superiori che innalzi la formazione di base per tutti e di posticipare la scelta dell’indirizzo di studi dai 12 ai 16 anni, quando gli studenti sono più maturi e consapevoli”.
“Per elementari e medie – continua l’assessore all’Istruzione – è stato chiarito che non può essere individuato un docente tutor e che le funzioni di cura, accompagnamento e orientamento dei ragazzi nel percorso scolastico debbono riguardare tutti gli insegnanti della classe. Si è risolto il problema dell’iscrizione anticipata di bambini di due anni e mezzo alle scuole dell’infanzia in quanto queste scuole non sono attrezzate, dal punto di vista strutturale e del personale, per accogliere bambini così piccoli.
Sono state fornite risorse per rispondere positivamente alle richieste di tempo pieno risolvendo situazioni di incertezza che riguardavano anche molte famiglie modenesi.
Sono stati garantiti interventi per unificare gli strumenti di valutazione degli alunni (le pagelle) a livello nazionale, dopo che ogni scuola era stata invitata dal Ministro Moratti a provvedervi da sé”.
“Il nuovo anno scolastico – osserva la Querzè – riapre quindi in un clima di maggiore fiducia. Occorre che il governo confermi questa linea di tendenza ed affronti consapevolmente la questione delle risorse. Già il Dpef ha annunciato tagli alla spesa pubblica, ivi comprese le spese per l’istruzione.
‘Gli insegnanti sono troppi’ è l’affermazione più ricorrente per motivare i tagli. Forse in alcune realtà esistono classi con pochi alunni, ma nella maggior parte dei casi, e Modena non fa eccezione, nelle classi delle medie e delle superiori si possono contare fino a 28, 30 studenti e la media alle elementari supera le 23 unità per classe. In generale in questi ultimi anni gli alunni sono aumentati e gli insegnanti sono diminuiti. Non è così che si investe sulla scuola.
Rispetto poi al raffronto tra il rapporto insegnanti/alunni esistente in Italia e quello degli altri paesi europei – che spesso viene portato ad esempio dei supposti sprechi della nostra scuola – occorre ricordare che la scuola italiana accoglie gli alunni disabili nelle classi comuni con evidente impiego di un numero maggiore di insegnanti, che rappresentano circa il 10 per cento dell’organico complessivo, e con un altrettanto evidente risultato in termini di integrazione e di apprendimento. Molti paesi avanzati studiano il nostro sistema per tentare di realizzarlo altrove. Si tratta di un made in Italy poco conosciuto ma irrinunciabile”.
“Prima di parlare di tagli – conclude l’assessore all’Istruzione – occorrerà quindi valutare l’entità delle risorse necessarie a dar gambe al progetto inclusivo ed equo di scuola nel quale lo stesso Ministro Fioroni ha dimostrato di credere sostenendo i valori dell’equità e dell’eccellenza che debbono contraddistinguere la scuola di tutti”.