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Confesercenti su sicurezza a Modena

“Rilanciamo il patto per la sicurezza, aggiornandone i contenuti, alla luce dei cambiamenti che interessano la tipologia di criminalità e la sua diffusione e mettiamo in rete tutte le risorse a disposizione”.

“Aree degradate che si trasformano in terra di nessuno, come la striscia a ridosso della ferrovia (ex Kla), zone in cui avere una vita normale è sempre più difficile, come in Via Attiraglio o al palazzo Lambda, o il Windsor Park e, a Sassuolo, il quartiere Braida. Frequenti episodi di criminalità, la percezione di insicurezza che aumenta e si diffonde soprattutto tra le fasce più deboli, donne bambini e anziani.
Insomma, il problema della sicurezza a Modena ha assunto una dimensione qualitativa e quantitativa diversa rispetto agli anni passati. Per essere affrontato richiede una analisi più puntuale perché il tessuto del nostro territorio è in forte evoluzione e occorre capire il contesto in cui il crimine si insedia e prospera; subito dopo però si devono definire le azioni e metterle in atto con determinazione e con la consapevolezza che la sicurezza è un diritto irrinunciabile. Serve una rinnovata compattezza, sviluppando interventi integrati che coinvolgano amministratori e forze dell’ordine e delle diverse aggregazioni sociali ed economiche. Come abbiamo più volte avuto modo di ribadire, il nodo non si scioglie solo con la repressione ed un più efficace presidio del territorio. Certamente servono più uomini; è utile anche rivedere i criteri secondo i quali vengono assegnati i compiti con l’intento di sburocratizzare il lavoro delle forze dell’ordine. Non si può in ogni caso prescindere da progetti integrati volti a contrastare le ragioni del dilagare della criminalità. In questo contesto diviene fondamentale rafforzare l’attività di intelligence diretta a colpire la filiera, molto complessa, che è all’origine dei fenomeni criminosi. Non dimentichiamo che anche nella nostra provincia è provato che ci sono infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico e sociale e che quindi occorre elevare la soglia di attenzione, come evidenzia il grave attentato alla sede dell’Agenzia delle Entrate di Sassuolo.
La polemica innescata a Modena sulla intenzione da parte dell’amministrazione comunale di dotare la Polizia municipale di spray urticanti e di un manganello come strumento di difesa ha assunto in certi momenti toni pretestuosi e auspichiamo sia rapidamente superata. Certamente devono essere chiare le regole che ne consentono l’utilizzo, ma non si può prescindere dal fatto che è cambiato il contesto rispetto al passato, così come è cambiata la percezione del cittadino rispetto al tema della sicurezza. Anche gli strumenti in dotazione devono essere coerenti.
In questa logica di forte integrazione delle politiche atte a garantire la sicurezza, un utile percorso può essere individuato nella proposta di Legge avanzata dal senatore Barbolini che prevede di attribuire più potere di coordinamento ai sindaci”.

Tamara Bertoni – direttore generale Confesercenti Modena

















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