I piccoli macelli artigianali della collina e della montagna rischiano la crisi a causa dell’entrata in vigore delle nuove normative europee sulla sicurezza alimentare, il cosiddetto “pacchetto igiene”. Sul problema nei giorni scorsi il Consiglio provinciale ha approvato un documento proposto dai gruppi Verdi e Prc; hanno votato a favore la maggioranza di centrosinistra e la Lega nord, astenuta An, mentre FI e Udc non hanno partecipato al voto.
Le nuove norme, si legge nel documento, tutelano la salute del consumatore innovando i controlli e puntualizzando le responsabilità dei produttori, “tuttavia sulla base di queste nuove normative le attività di servizio e di assistenza alle imprese si stanno riorganizzando ridefinendo i costi di esercizio in modo da privilegiare i clienti e gli utenti distribuiti lungo i circuiti adatti ad ottimizzare il contenimento dei costi”.
Come ha rilevato Walter Telleri (Verdi) nell’illustrare la presa di posizione “i costi di smaltimento degli scarti della macellazione nelle piccole imprese della montagna stanno salendo a tal punto da mettere in discussione la sopravvivenza di questi impianti”.
Per la Provincia in pericolo non c’è solo un segmento dell’economia montana, ma anche la rete di aziende agricole rimaste attive anche grazie all’agriturismo e l’enogastronomia e i prodotti di nicchia destinati al turismo e alla ristorazione locale.
Per questi motivi il Consiglio chiede l’avvio di un Progetto sperimentale sulle produzioni e trasformazioni di carne di qualità in Appennino, “a sostegno non solo dell’autoconsumo familiare ma soprattutto della commercializzazione di prodotti fortemente identificati con la immagine di buona qualità del nostro territorio montano” e il coinvolgimento del dipartimento veterinario dell’Ausl per verificare eventuali “indicazioni utili per prevenire la scomparsa di questo piccolo artigianato”.
Durante il dibattito Tomaso Tagliani (Udc) ha motivato la propria non partecipazione al voto giudicando il documento “eccessivamente allarmistico, creiamo un fondo per sostenere gli adeguamenti necessari in questi macelli”, tesi sostenuta anche da Cesare Falzoni (An), mentre Stefano Lugli (Prc) ha replicato che “il problema è reale e va affrontato”. Giorgio Barbieri (Lega nord) ha ricordato che “il tema è da approfondire con ulteriori indagini, tenendo anche conto che nell’audizione in commissione i tecnici del servizio veterinario hanno sostenuto che non ci sono problemi immediati”.