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Andare per funghi evitando brutte sorprese

La pioggia abbondante dei giorni scorsi è sicuramente di buon auspicio per una una massiccia comparsa di funghi nei boschi dei nostri Appennini. Il Centro micologico regionale di Arpa ha pensato così di anticipare, con un bollettino “preventivo”, le raccomandazioni d´obbligo allo scopo di ricordare agli appassionati della raccolta e del consumo di funghi, i rischi e le conseguenti cautele da adoperare.


Ne è uscito un vademecum on line in nove punti che contiene indicazioni preziose: dall´invito a consumare specie ben conosciute o controllate dagli Ispettorati micologici di zona, alla cottura migliore da adottare, alle zone di raccolta da scartare (i funghi tendono ad accumulare sostanze nocive per l´uomo), alle parti da evitare perché meno digeribili e a cosa fare in caso di disturbi o sospetta intossicazione.

Ma oltre al corretto consumo alimentare dei funghi, bisogna ricordare che anche la loro raccolta deve essere corretta. Sul portale Ermes, nella sezione “L’alimentazione e la qualità dei cibi” dedicata a Funghi e tartufi, si trovano tutte le informazioni necessarie.

Prima di partire per una gita nei boschi, non va infatti dimenticato che per raccogliere i funghi in Emilia-Romagna occorre un tesserino che può avere validità giornaliera, settimanale, mensile o semestrale. I tesserini si acquistano presso le Comunità montane, i Parchi Regionali, le Province e, a seconda dei casi, i Comuni e gli esercizi pubblici convenzionati. In Emilia-Romagna sono regolamentati anche i giorni di raccolta e le quantità massime giornaliere consentite. E tutto questo, ci ricordano i curatori delle pagine on line, perché una raccolta non corretta o indiscriminata “può recare gravi danni alla vita e alla riproduzione di questi organismi e, di conseguenza, all´equilibrio degli ecosistemi dei quali sono parte vitale e insostituibile”.

















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