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Area ex-Amcm Modena: Leoni (FI), inacettabile degrado

“Lo stato fatiscente dello stabile di via Peretti, che un tempo ospitava gli uffici dell’AMCM è l’ennesimo esempio dell’incapacità delle giunte di sinistra di mantenere gli impegni presi e di pensare allo sviluppo di Modena”. Lo ha affermato il Consigliere regionale di Forza Italia, Andrea Leoni, Capogruppo degli Azzurri in consiglio comunale a Modena.


“Perché, anziché essere riqualificato come annunciato in pompa magna dall’Amministrazione all’inizio del 2004, lo stabile di via Peretti è tutt’oggi in condizioni igienico e strutturali fatiscenti?
Perché anziché restituire alla città un area ed un immobile a ridosso del centro storico la Giunta ha deciso di lasciare tutto in mano a clandestini e sbandati? Dove sono andati a finire tutti gli interventi previsti già nell’anno 2000, poi inseriti nel piano particolareggiato del comparto ex Amcm presentato dalla giunta di sinistra all’inizio del 2004, che prevedevano parcheggi interrati, laboratori teatrali, caffè ad apertura serale, un tram-caffè, e numerose aree in cui realizzare iniziative culturali e ricreative all’aperto?
Se la Giunta avesse onorato le promesse, lo stabile di via Peretti, anziché essere covo abusivo di clandestini e criminali, avrebbe dovuto essere inserito in questa ‘Cittadella della cultura’ nella quale il Comune di Modena avrebbe dovuto, ma non lo ha fatto, costruire anche una struttura di 930 metri quadrati destinati al commercio.
Siamo di fronte all’ennesima conferma dell’incapacità degli amministratori di sinistra di pensare e di fare qualcosa di concreto per lo sviluppo della città. Con l’aggravante che il Comune, nonostante fosse a conoscenza da anni dello stato fatiscente dello stabile e che questo fosse spesso abitato da clandestini e sbandati, ha sempre chiuso un occhio di fronte al degrado e allo scempio urbano.
Per questo chiediamo al Sindaco Pighi di spiegare ai cittadini che cosa intende fare per onorare le promesse fatte e per rimettere davvero al servizio dei modenesi spazi e luoghi che devono rimanere patrimonio dei modenesi perbene e non di pericolosi criminali”.
















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