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Modena lancia candidatura per distretto tecnologico agroalimentare

Parte da Modena l’impulso alla costituzione del Distretto tecnologico agroalimentare, uno degli strumenti previsti dal ministero della Ricerca scientifica per potenziare il livello tecnologico e la competitività del sistema produttivo.

A sostenere la “candidatura” dell’Emilia Romagna ad ospitare il Distretto è la Provincia di Modena che, raccogliendo la sollecitazione e la disponibilità di una quarantina di aziende del territorio, molte delle quali di rilevanza nazionale ed europea, ha deciso di intraprendere questa strada. Il primo passo ufficiale, il progetto di Distretto tecnologico l’ha fatto con il convegno promosso dalla Provincia “La ricerca dà buoni frutti”, che si è svolto martedì 11 luglio alla Rocca di Vignola.

“Perché partire da Modena? Perché questo territorio ha una tradizione consolidata ed ha prodotti leader nel mondo, dall’aceto balsamico al lambrusco, dai salumi al parmigiano reggiano – ha spiegato il presidente della Provincia Emilio Sabattini – L’agroalimentare è una delle voci principali della nostra economia, ma ora c’è bisogno di nuovi strumenti per poter continuare ad essere i primi nella competizione. Gli strumenti non possono che essere la ricerca e l’innovazione. L’idea del Distretto tecnologico – ha aggiunto Sabattini – mi sembra vincente perché lega in maniera molto stretta la ricerca con le esigenze delle imprese”.

Proprio dalle aziende – che hanno sottoscritto un documento d’intenti con la Provincia di Modena – è partito l’input. Come ha ricordato il presidente della Camera di Commercio Alberto Mantovani “l’agroalimentare a Modena significa 500 imprese e oltre ottomila addetti, senza contare le aziende della meccanica applicata ai processi di produzione”. Un partner importante in questo cammino verso la costituzione del Distretto è l’Università degli studi di Modena e Reggio che – come ha ricordato il rettore Giancarlo Pellacani – “in questi anni ha intrapreso una forte azione modernizzatrice diventando motore credibile dell’innovazione”. Un esempio di successo è il distretto regionale Hi mech per la meccanica avanzata, i cui risultati sono stati illustrati dal direttore di Aster Paolo Bonaretti.

“Il Distretto può essere un modo per incanalare le idee che arrivano dalle imprese – ha spiegato Giuseppe Villani, imprenditore del settore carni – perché non tutte le aziende hanno la possibilità e le risorse per dotarsi di laboratori di ricerca”.
“Crediamo molto a questa iniziativa e siamo pronti a svolgere il nostro ruolo” ha aggiunto Ivano Selmi, amministratore delegato di Carton Ambient, azienda del gruppo Tetrapak che a Modena ha un centro di ricerca che impiega oltre 300 persone.

“Cercheremo di non deludere l’entusiasmo delle imprese che con questa iniziativa hanno dimostrato di voler essere protagoniste – ha osservato nelle conclusioni l’assessore regionale alle Attività Produttive Duccio Campagnoli – Modena ha indubbiamente un ruolo particolare nella regione, e per prima si propone per un’iniziativa di sistema. Aster è già al lavoro su questo tema, e come abbiamo fatto per la meccanica avanzata faremo richiesta al ministero per il Distretto agroalimentare. In ogni caso – ha concluso Campagnoli – mi impegno da subito a destinare nel prossimo programma regionale di ricerca un fondo tematico per il settore agroalimentare, così da rispondere alle richieste delle imprese”.
















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