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Come diminuire i rischi causati dall’alcol sul lavoro?

Seimila lavoratori di 25 aziende in 14 Comuni dei distretti sanitari di Sassuolo e Pavullo nel Frignano. Dal 2000 ad oggi sono stati contattati con interviste e questionari e, grazie anche a specifici corsi di formazione ed incontri di sensibilizzazione, hanno appreso quanto può essere rischioso bere alcolici sul posto di lavoro.

I risultati di questa ricerca-intervento, effettuata dai Servizi Dipendenze Patologiche e Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Azienda USL di Modena, sono ora pubblicati nel “Manuale di prevenzione dei problemi alcol-correlati negli ambienti di lavoro”, edito dalla Franco Angeli.

Il volume è stato presentato il 20 giugno ad un pubblico di esperti del mondo della sanità, del lavoro e del volontariato: la mattina (a partire dalle ore 9.00) presso l’Auditorium di Maranello e nel pomeriggio (dalle ore 16.30) presso la Galleria dei sotterranei del Palazzo Ducale di Pavullo. Gli autori Claudio Annovi, Roberta Biolcati e Renato Di Rico nel testo descrivono i possibili interventi per contrastare e ridurre l’incidenza degli infortuni e delle problematiche legate al consumo ed abuso di bevande alcoliche sul lavoro.
Gli effetti del consumo e dell’abuso di alcol sulla sicurezza negli ambienti di lavoro sono molto pesanti e l’importanza della prevenzione e di una corretta informazione è testimoniata in modo evidente dalla ricerca e dagli interventi effettuati fino ad oggi.
Dalle interviste realizzate con 168 quadri e dirigenti di 20 aziende emerge che: per il 24,4% degli intervistati il problema è grave e per il 4,2% è una vera emergenza; il 25,6% considera l’alcol responsabile di almeno il 10% degli infortuni; l’8,3% è a conoscenza di infortuni avvenuti in azienda nell’ultimo anno e presumibilmente collegati al consumo di alcol; il 33% ritiene che nella propria azienda più del 5% dei lavoratori abbia problemi legati al consumo di alcolici; il 38% afferma di avere visto persone consumare alcolici durante l’attività lavorativa (condotta che non sembra così inusuale).

Risultati nel dettaglio
Dai 1.029 questionari somministrati con garanzia dell’anonimato ai lavoratori (628 maschi e 401 femmine, in maggioranza dai 30 ai 49 anni, nel 77,9% operai con bassa scolarità) emerge una buona percezione del problema e, in linea con i dati nazionali, il 70,3% del campione dichiara di aver consumato bevande alcoliche nei tre mesi precedenti la compilazione del questionario. Il tipo di bevanda alcolica più consumata rimane il vino mentre va rimarcato il primato della birra tra i maschi al di sotto dei 30 anni e la sostanziale parità tra uomini e donne, nella stessa fascia di età, per il consumo di superalcolici.
Ben il 91,7% dei lavoratori è a conoscenza che la legislazione vigente vieta il consumo di bevande alcoliche sul posto di lavoro, ma, ciononostante, il 24% del campione dichiara di aver bevuto alcolici nelle due ore precedenti l’attività lavorativa (anche nella pausa pranzo).
Il 21,3% dei lavoratori dichiara di aver bevuto alcolici prima di mettersi alla guida nel corso dell’ultimo anno e il 71,2% di queste persone pensa di non aver bevuto “troppo”.
Per l’importante progetto di prevenzione illustrato nel manuale recentemente presentato, i Servizi Dipendenze Patologiche e i Servizi Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dei Distretti sanitari di Sassuolo e Pavullo si sono avvalsi della preziosa collaborazione degli Enti Locali del territorio, dei gruppi di auto aiuto (Alcolisti Anonimi, Club alcolisti in trattamento, Al-Anon), delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria e delle aziende che hanno aderito all’iniziativa.
La risposta del mondo del lavoro è stata positiva e ovunque è stato riscontrato un crescente interesse sul tema da parte dei lavoratori, nonché una fattiva collaborazione nella gestione del progetto da parte delle aziende e dei diversi professionisti chiamati a svolgere compiti e funzioni nel campo della prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro.
Il progetto (che ha portato anche alla predisposizione di protocolli operativi) proseguirà coinvolgendo tutte le aziende medio-grandi disponibili dei Distretti di Sassuolo e di Pavullo.
















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