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Reggio E.: ‘Anteverto’ nel progetto anche la Camera di Commercio

“Il progetto Anteverto si pone obiettivi decisivi per lo sviluppo dell’economia locale anticipando situazioni di crisi e di ristrutturazioni aziendali e producendo nuove idee, nuove analisi, nuove linee di tendenza in campo economico e sociale”.

Con queste parole il vice sindaco Franco Ferretti ha aperto ieri il seminario propedeutico alla costituzione del tavolo territoriale permanente Anteverto nel distretto di Reggio Emilia, che comprende sette comuni (Albinea, Bagnolo, Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto, Quattro Castella, Reggio Emilia e Vezzano sul Crostolo).
“In un’epoca di transizione economica e sociale come quella che stiamo vivendo – ha continuato il vice sindaco – è più che mai necessario produrre queste azionie concentrarsi soprattutto sul capitale umano, che è meno efficiente e competitivo della media regionale e che si colloca in quadro di criticità in cui le piccole imprese sono in difficoltà e la popolazione invecchia. Da qui l’esigenza di lavorare in modo concertato per affrontare e risolvere positivamente situazioni di crisi, ma anche per dar vita ad iniziative qualificanti per il nostro sistema produttivo”.
Anche dal presidente della Camera di Commercio Aldo Ferrari è venuto l’apprezzamento per un progetto dagli ottimi propositi, sebbene “di non facile realizzazione, soprattutto nel caso in cui le crisi riguardino le piccolissime imprese”, ma che comunque vedrà l’impegno convinto della Camera di Commercio al tavolo operativo di Reggio Emilia. Entro giugno tutti i tavoli territoriali saranno operativi e permetteranno di affrontare con metodo le problematiche relative al lavoro e all’occupazione.
L’Assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari, questa mattina, ha illustrato le caratteristiche principali dei tavoli Anteverto, veri e propri “sensori” sul territorio sottolineando che “con Anteverto abbiamo costruito un luogo che prima non c’era, dove tutti gli attori del mondo del lavoro possono confrontarsi”.

Ma il seminario è servito anche ad anticipare le problematiche che si dovranno affrontare a breve per ciò che riguarda la situazione economica e occupazionale dei Comuni del distretto. Pur in un quadro di tenuta e di sviluppo, la realtà produttiva e occupazionale reggiana non è esente da fenomeni preoccupanti, come ha sottolineato il dirigente provinciale Domenico Savastano, illustrando dati e tendenze relativi al mercato del lavoro. Ecco alcuni:
La provincia di Reggio Emilia è al terzo posto in Italia tra quelle meno affidabili nell’onorare i propri debiti. Nel primo semestre 2005, rispetto all’anno precedente, il totale dei protesti è aumentato infatti del 9,4% (mentre in Italia è calato del del 7 – 8%) e gli assegni scoperti sono aumentati del 21,3%. Difficile capire se questo fenomeno dipenda più dalla crisi economica o da una crisi dei principi e valori etici che hanno visto Reggio tradizionalmente virtuos. A Reggio Emilia l’incidenza dei laureati è del 6,1%, inferiore alla media regionale che è del 7,8% e alla media italiana che rappresenta il fanalino di coda europeo. Tra i giovani è in netto aumento il lavoro non stabile mentre passano dal 3 al 5,1% i diplomati che dopo 4 anni sono ancora in cerca di lavoro. Preoccupa anche la tendenza marcata a interrompere gli studi (+4%). E’ prima in Italia per tasso di occupazione (70,8%), ma cresce la disoccupazione femminile che dal 5% del 2004 passa al 5,4%. In regione aumentano del 19% le ore di cassa integrazione ordinaria e aumentano in modo consistente il ricorso alla mobilità (6000 aziende e 13mila lavoratori).
















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