In merito all’articolo pubblicato oggi, 23 marzo sulla Nuova Gazzetta di Modena “I precari per votare devono…pagare” (pag. 13), i Sindacati
provinciali della scuola Flc/Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, tengono a sottolineare diverse inesattezze contenute nel testo.
I Sindacati puntualizzano che nel contratto collettivo di lavoro della scuola sono sì previsti 6 giorni di permesso nel corso dell’anno – retribuiti per i docenti di ruolo, non retribuiti per il personale
supplente – ma trattasi di permessi senza alcuna specifica finalità, quindi non finalizzati a consentire l’espletamento del diritto di voto. Nel contratto non sono previsti permessi per consentire l’espletamento del diritto di voto, né per i docenti di ruolo, né per i supplenti!!
Dunque, non solo contrattualmente non è materia disciplinata quella dei permessi per l’espletamento del diritto di voto, ma non esiste nella legislazione italiana alcuna normativa che riconosca permessi retribuiti per consentire l’esercizio del diritto di voto ai lavoratori residenti lontano dal posto di lavoro. Solamente una circolare della Presidenza del
Consiglio dei Ministri del 1992 concedeva in vista delle elezioni politiche del 5 e 6 aprile un congedo straordinario ai dipendenti della Pubblica
Amministrazione.
I Sindacati della Scuola sollecitano una medesima circolare ministeriale che possa permettere a tutti, docenti di ruolo e supplenti, la possibilità di recarsi alle urne nel comune di residenza lontano dal posto di lavoro, garantendo così l’effettivo esercizio del voto come diritto e dovere civico garantito e tutelato dall’art. 48 della Costituzione italiana.
Nel merito poi delle discriminazioni contrattuali verso i precari, che l’articolista provocatoriamente definisce in “un regime di apartheid contrattuale” rispetto ai docenti di ruolo, rispondiamo che non è certo il Sindacato a volere divisioni e diversità di trattamenti fra i docenti.
Il Sindacato si è sempre battuto e continuerà a farlo per la parità di trattamenti, semmai è la logica dei tagli delle ultime Finanziarie che
hanno sottratto costantemente risorse alla scuola e diritti al personale docente.
(Flc/Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Modena)