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Sassuolo: la Cisl resta in via Adda, ma istituzioni si muovano

«La Cisl è determinata a restare in via Adda a Sassuolo, al servizio dei lavoratori e pensionati sassolesi, così come degli stranieri onesti; ma ognuno deve fare la sua parte».
Lo afferma il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone in una nota in cui esprime forte preoccupazione per ciò che quotidianamente avviene nel quartiere Braida di Sassuolo, in particolare in via Adda dove la Cisl di Modena ha una sede molto importante.

«In tale sede lavora una ventina di persone in modo stabile, che fornisce assistenza contrattuale, fiscale, previdenziale a oltre 20 mila persone all’anno appartenenti a tutte le categorie sociali. Molti stranieri si servono dei nostri servizi, la stragrande maggioranza di essi lavora e si comporta onestamente. Purtroppo – prosegue Falcone – ci sono anche stranieri, per lo più clandestini, che non vogliono integrarsi, che delinquono deliberatamente facendo di quell’area una zona franca in cui lo Stato non riesce a far prevalere la forza della legge. Noi pensiamo si debba coniugare la solidarietà con la legalità. Per questo lavoriamo da sempre per affrontare le questioni sociali (integrazione, casa, spazi culturali ecc.) che sono assolutamente necessarie per aiutare le tante persone oneste giunte da noi per garantire un futuro dignitoso a loro stesse e alle loro famiglie. Purtroppo, invece, – dice il segretario Cisl – a volte le istituzioni non sono in grado di dare delle risposte, per cui ognuno è costretto ad arrangiarsi».


Secondo Falcone spesso accade che non solo non si diano risposte, ma non si è nemmeno in grado di garantire il minimo di vivibilità, basti vedere la sporcizia e il degrado generale in cui versa quella zona di Braida. Il segretario della Cisl si domanda, per esempio, perché non si fanno rispettare i regolamenti comunali e punta l’indice contro il lassismo degli anni scorsi, l’insufficienza di uomini e mezzi delle forze dell’ordine, indispensabili per contrastare efficacemente il crimine.


«Forse siamo ancora in tempo per ripristinare la legalità, garantire la solidarietà e restituire quell’area a tutti i cittadini onesti. Per questo la Cisl resterà in quella zona. Tuttavia il tempo dei buoni propositi è finito e chiediamo – conclude Falcone – azioni concrete, efficaci e immediate».

















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