”E’ stato un colloquio positivo, con i referenti del Comitato Braida abbiamo parlato di cittadini e di nuovi cittadini, e a breve ci incontreremo nuovamente. Dialogo, convivenza e rispetto sono i nostri punti fermi”. Osama Al Saghir, presidente dell’associazione dei Giovani Musulmani d’Italia (Gmi), e’ soddisfatto dopo l’incontro con i residenti del quartiere di Sassuolo dove il 19 febbraio e’ stato picchiato il marocchino clandestino ripreso con un videofonino durante l’arresto.
Proprio sulle pagine internet del Gmi (che ha una ventina di sezioni in Italia ed e’ piuttosto radicato in Emilia) era comparso il filmato sul violento arresto del maghrebino, poi girato dagli stessi responsabili del sito alle forze dell’ ordine. ”Ma non sapevamo che chi era stato calpestato fosse un immigrato – spiega il presidente -. Il filmato era stato caricato sul nostro forum on line, che e’ aperto, ed e’ stato eliminato poco dopo per non strumentalizzare, per non creare un clima di tensione o scontro. Noi condanniamo ogni forma di violenza, in primis anche l’atto del ragazzo marocchino arrestato dai carabinieri, che gia’ prima di quell’episodio era conosciuto da polizia e militari”.
L’associazione si dichiara inoltre in disaccordo con la condanna a sei mesi di reclusione nei confronti del marocchino: ”Doveva essere espulso immediatamente, senza mezzi termini, dal nostro paese! E come lui tutti coloro che portano in Italia, il nostro paese, criminalita’, violenza e spaccio”.
”Il mio appello – prosegue Osama Al Saghir – e’ quello di cooperare e collaborare assieme, arabi e non arabi, per una societa’ migliore fatta non solo di diritti, ma anche di doveri, richiamandosi ai valori della Costituzione italiana. E tra i doveri c’e’ anche quello di denunciare i criminali e di chiedere la loro espulsione”.
I Giovani Musulmani d’Italia – nei giorni delle polemiche dopo la diffusione del video – ringraziano anche le forze dell’ ordine: ”Tutti i giorni – sottolinea il presidente – mettono a rischio la loro vita per la nostra sicurezza”.