Le ex-Fonderie dovranno diventare il luogo della memoria delle lotte operaie e sindacali, ma anche luogo di proiezione nel futuro delle competenze imprenditoriali e scientifiche del territorio.
Questo il senso del dibattito che si è sviluppato nel corso del Consiglio comunale del 6 febbraio, a partire dalle interpellanze dei consiglieri dei Ds Ercole Toni, Fausto Cigni e William Garagnani e di Mauro Tesauro (Verdi) sul futuro delle ex-Fonderie. L’assessore alla Programmazione e Gestione del Territorio, Daniele Sitta, ha ripercorso la storia delle ex-Fonderie, ricordando che nonostante non ci fosse alcun vincolo da parte della Sovrintendenza, fu lo stesso Comune di Modena nel 1999 a porre un vincolo sul fronte principale, limitando gli interventi alla riqualificazione e ricomposizione tipologica.
“Se si concorderà con l’Ausl di non utilizzare più l’area per la loro sede – ha spiegato Sitta – il tema Fonderie è una pagina bianca sulla quale possiamo tracciare le linee progettuali che riteniamo più opportune”.
Sitta ha quindi sottolineato che, fermo restando il vincolo della fattibilità economica, nell’area potrebbero trovare posto uno spazio per la memoria dei fatti del 9 gennaio 1950, uno spazio dedicato alla storia delle lotte sindacali del territorio e la sede dell’Istituto Storico della resistenza.
Inoltre, secondo Sitta è necessario “arrivare ad un unico progetto, che sia condiviso dalla città”, citando anche il progetto di “Officina Emilia” di salvaguardia della memoria industriale e un analogo progetto proposto dai consiglieri Prampolini e Artioli, rispetto ai quali si potrebbero unire Comune, Università, Amici del Corni e altre associazioni e realtà cittadine.
“A parte la palazzina – ha concluso Sitta – sul resto dell’area si possono ipotizzare funzioni pubbliche e private per valorizzare l’insediamento, dotando il quartiere di servizi eventualmente carenti. Il Comune di Modena persegue anche l’obiettivo di collocare i propri uffici in contenitori di propria proprietà e anche le Fonderie possono rientrare in questa logica”.