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Modena: alle Cittadella attività pomeridiane tenute dai genitori

Informatica, disegno, danza e decoupage. Ce ne è veramente per tutti i gusti: dal riciclaggio ai giochi di una volta, dall’uncinetto ai balli latino americani. Sono i laboratori che gli alunni della scuola elementare Cittadella di Modena frequentano facoltativamente il mercoledì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.

A tenere i corsi non sono gli insegnanti, pur coinvolti nel progetto, bensì i genitori. Una sessantina – le mamme in schiacciante maggioranza rappresentando circa il 90 per cento – quelli che si sono resi disponibili. E di loro, aspetto ancora più singolare, circa un terzo sono stranieri: vengono da Egitto, Moldavia, Eritrea, Cina, Perù e persino dalla Siberia; hanno deciso di dedicare parte del proprio tempo libero per dar vita ad un’iniziativa che diventa un’occasione importante d’integrazione.
Nel plesso Cittadella sono infatti numerosi gli alunni stranieri di recente immigrazione; i laboratori diventano luoghi accoglienti di crescita per i bambini che frequentano la scuola e che spesso non hanno luoghi di aggregazione e di impegno extrascolastico.

Per i genitori l’attività costituisce la possibilità d’incontrarsi e condividere la più ampia partecipazione. Inoltre, i laboratori, che rientrano nel progetto “Ecole”, rappresentano il punto d’incontro tra due agenzie educative: la scuola e la famiglia, e permettono ad entrambe le realtà di diventare punto di riferimento per altre famiglie del quartiere. Attualmente sono 158 gli alunni che li frequentano; sei gli insegnanti coinvolti, di cui 2 coordinano il progetto.

“Le tante e diverse attività che la scuola Cittadella svolge hanno una parola unificante: integrazione – sottolinea l’assessore all’Istruzione del Comune, Adriana Querzè – Gli insegnanti e i genitori hanno condiviso l’idea che la scuola deve integrare. E allora i genitori si integrano nella gestione diretta di attività per i bambini inventandosi i laboratori del mercoledì (gestiti anche da mamme straniere solitamente poco partecipi alla vita della scuola). E’ solo un esempio, ma ne potremmo elencare molti altri, che dimostrano che la scuola ha gli strumenti per trasformare le differenze, e anche le difficoltà, in risorse per tutti”.
















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