Anche l’Italia ha i suoi sistemi di allerta anti ‘tsunami’. L’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente gestisce due reti, la Ron (rete ondametrica nazionale) e la Rmn (rete mareografica nazionale).
La prima è costituita da 14 boe per la misura del moto ondoso generato dal vento e della temperatura del mare in punti rappresentativi (La Spezia, Civitavecchia, Ponza, Cetraro, Palermo, Mazara Del Vallo, Alghero, Siniscola e Canale di Sicilia, Catania, Crotone, Monopoli, Ortona, Ancona e Chioggia).
La RMN invece è costituita da 26 stazioni per la misura del livello e temperatura del mare e del vento, pressione atmosferica e temperatura dell’aria nei principali porti italiani. Le reti dell’Agenzia comprendono inoltre 52 stazioni mareografiche che coprono la Laguna di Venezia e il nord Adriatico.
La connessione in rete, spiega l’Apat, implica che i dati e le informazioni siano trasmessi in real-time ai centri di concentrazione dell’Agenzia a Roma e Venezia per essere utilizzati ai fini di analisi e di supporto per la Protezione Civile.