A Reggio Emilia e Modena la piéce di Davide Rondoni dedicata alla vita nella opulenta Bologna del ‘600 e alla pittrice mito Elisabetta Sirani. Domani, domenica 30 gennaio alle 21, alla Fonderia di Reggio Emilia, via della Costituzione 39; martedì 1 febbraio, sempre alle 21, presso la Fondazione Collegio San Carlo in via S.Carlo a Modena.
Iaia Forte, nelle vesti di una galeotta vissuta e maledetta, sognatrice e passionale, è l’interprete del monologo in poesia che Davide Rondoni ha composto per parlare di Elisabetta Sirani in occasione della mostra antologica che Bologna, con il Gruppo La Perla, le ha dedicato.
50 minuti di immagini raccontate e vissute tramite la voce e la gestualità della brava attrice partenopea, intercalata a immagini musicali e giochi di luce, per scoprire la vita opulenta della Bologna del ‘600 fra sacro e profano, dove arte, scienza, chiesa e potere convivevano in una miscellanea unica e irripetibile.
Il testo, ‘Il Veleno, l’Arte’ è una “scena in versi ispirata alla vicenda di Elisabetta Sirani, pittrice in Bologna” come la definisce l’autore, Davide Rondoni.
Nel racconto della carcerata sfilano idealmente i personaggi legati alla sua breve esistenza, protagonisti della Bologna seicentesca, seconda e opulenta città dello Stato Pontificio, la città dei grandi maestri (Guido Reni, Guercino, Albani, Cantarini e Torri) e delle grandi famiglie nobiliari.
Nato nel 1964 a Forlì, Davide Rondoni è poeta, critico letterario e autore di testi teatrali per attori come Flavio Bucci, Sandro Lombardi, Virginio Gazzolo e per il teatro ragazzi.
Tra le opere di poesia, tradotte in Russia, Stati Uniti, Inghilterra e Spagna, Il bar del tempo (Guanda 1999), Avrebbe amato chiunque (Guanda 2003) e Compianto, vita (Marietti 2004).
Ha fondato e dirige il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e la rivista trimestrale di letteratura “clanDestino”.
L’Interprete, Iaia Forte, nata a Napoli, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha debuttato in teatro con Toni Servillo, ed ha collaborato a lungo con il gruppo “Teatri Uniti”. Sempre in teatro ha lavorato con Leo De Bernardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Federico Tiezzi, partecipando a spettacoli tra i più premiati dalla critica degli ultimi anni. Ha esordito sul grande schermo con “Libera” di Pappi Corsicato, con cui ha interpretato anche “I buchi neri”, “I Vesuviani” e “Chimera” (2001). Sempre al cinema ha lavorato con Maurizio Nichetti, Marco Ferreri, Tonino De Bernardi, Mario Martone, Renato De Maria e Marco Risi, ottenendo due Nastri d’Argento, un David di Donatello e un premio Sacher come miglior attrice protagonista.
La mostra ‘Elisabetta Sirani (1638-1665) pittrice eroina’ è allestita a Bologna, presso il Museo Civico Archeologico, dal 4 dicembre 2004 al 27 febbraio 2005, è uno degli appuntamenti culturali più incisivi dei questo inverno.
Interprete assoluta del classicismo seicentesco, Elisabetta Sirani entrò nella leggenda, prima ancora che per la sua misteriosa morte, per la sua bravura, la sua educazione, il suo eclettismo, la sua curiosità e la sua pittura.
Il ciclo di rappresentazioni è promosso dalla Regione Emilia Romagna. Gli eventi sono organizzati in collaborazione con AdDu-Associazione delle Docenti Universitarie –Alma Mater Studiorum, Comune di Budrio, Comune di Pieve di Cento, Comune di Reggio Emilia – Assessorato alla Cultura, Fondazione Collegio San Carlo di Modena, Fondazione Nazionale della Danza-Compagnia Ater Balletto, Fonderia – Reggio Emilia, Teatro Comunale “Alice Zeppilli” di Pieve di Cento, Teatro Consorziale di Budrio.
Gli spettacoli sono a ingresso libero (si consiglia la prenotazione al numero 051-249888.