“Le importazioni di mele dalla Cina sono raddoppiate e se nel 2005 si confermerà lo stesso trend di crescita realizzato negli ultimi anni ognuno dei circa 450 milioni di cittadini europei mangerà almeno una mela proveniente dall’aggressivo paese asiatico”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che per valorizzare la leadership italiana in Europa nella produzione di mele servono più i controlli.
Occorre garantire – continua la Coldiretti – le caratteristiche qualitative dei frutti importati e la veridicità delle etichette esposte per assicurare trasparenza dell’informazione ai consumatori sulla provenienza dei prodotti in vendita, ma è anche necessario collegare l’ampliamento o l’apertura di nuovi supermercati alla garanzia di rendere disponibili spazi adeguati alla commercializzazione di frutta e verdura locale.
Di fronte a questa “invasione” è infatti evidente il rischio – precisa la Coldiretti – che vengano spacciati come Made in Italy prodotti importati come dimostra la recente attività di controllo svolta dall’Ispettorato Repressione Frodi dalla quale è risultata irregolare ben una etichetta su dieci tra quelle esposte sui prodotti ortofrutticoli. Ed è chiaro che nei confronti di prodotti “freschi” che devono percorrere migliaia di chilometri prima di giungere in tavola, la produzione nazionale – precisa la Coldiretti – si colloca su valori da primato sanitario, a livello mondiale ed europeo. La frutta italiana infatti è più sicura di quella importata come dimostrano i dati del Ministero della Sanità secondo il quale oltre il 98% di frutta e verdura è privo di pesticidi o presenta residui entro i limiti di legge: una percentuale in costante miglioramento con un numero di campioni irregolari che è diminuito dal 5,6% nel 1993 all’1,8% nel 2004.
Un primato di qualità che – continua la Coldiretti – sarà più facilmente riconoscibile dai consumatori europei nei confronti delle “imitazioni cinesi” anche grazie al recente riconoscimento comunitario della Mela Alto Adige Igp che andrà ad aggiungersi a quelle già accordate alla Mela Val di Non Dop e alla Mela Annurca Campana Igp (con protezione nazionale transitoria).
Un risultato che – conclude la Coldiretti – consente di etichettare con il prestigioso marchio europeo quasi la metà del raccolto nazionale di mele che sarà protetto dai falsi in commercio contro i quali sono pronte a scattare in Italia multe fino a 20.000 euro previste a partire dal primo gennaio dal Decreto Legislativo N.297/2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale N.293/2004, relativo alle sanzioni da applicare per le violazioni e gli abusi nei confronti delle norme riguardanti gli alimenti a denominazioni di origine e a indicazione geografica (Dop/Igp).