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Maschio manager addio: ecco l’uomo casalingo

Uomini che non devono chiedere mai,
rudi e impenetrabili, manager di successo ma incapaci di fare un semplice caffè, addio. E’ un nuovo modello di maschio, il casalingo tutto fornelli e aspirapolvere, l’uomo del millennio,
tanto bravo in questa sua veste da organizzarsi in associazioni sempre più grandi. L’Associazione italiana uomini casalinghi, unica in Italia e in Europa, nata nel 2002, domani avrà il suo
battesimo internazionale entrando a far parte della Federazione europea donne casalinghe (Fefaf).


Nato dapprima come movimento, il fenomeno si è allargato raccogliendo diversi iscritti sino a
trasformarsi in un’associazione/scuola che ora raccoglie più di 3mila iscritti.
Il risultato è che ora sul sito, www.uominicasalinghi.it, arrivano le e-mail di aspiranti casalinghi spagnoli, tedeschi e inglesi per chiedere consiglio, oltre a quelle di numerose donne che, smentendo tutti i luoghi comuni
sulla poca virilità dell’uomo di casa, cercano un casalingo come marito.

E la scelta sarebbe piuttosto ampia. Anche se lo “studente” tipo della scuola è sposato, di età compresa fra i 45 e i 60 anni, sono moltissimi i separati e i divorziati che devono imparare a farsi un piatto di pasta, i giovani universitari che,
appassionati di uncinetto e cucito, possono finalmente mostrare apertamente i loro gusti senza paura di essere tacciati di omosessualità dalla famiglia, e i casalinghi veri e propri di 35-48 anni.

E’ proprio un rivolgimento culturale quello che
sta avvenendo: soprattutto gli uomini si sono resi conto che è necessario aiutare in casa. Certo, è vero che gli uomini che smettono di lavorare per aiutare le loro mogli a fare carriera possono contare su una situazione economica buona, ma è
comunque un segnale di cambiamento.
















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