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Albinea, un successo l’iniziativa “Di che razza stiamo parlando”

Sala civica piena sabato 24 novembre per l’iniziativa “Di che razza stiamo parlando”, organizzata dal Comune di Albinea, in collaborazione con Anpi, Istoreco e con il contributo della Regione Emilia-Romagna e di Iren. Erano tanti i ragazzi, oltre agli albinetani, che non sono voluti mancare a questo esperimento di trasmissione di idee e cultura basato sulla riflessione profonda rispetto al fenomeno del razzismo e trasmesso attraverso interventi brevi e immediati.

Durante l’incontro si è riflettuto sul concetto di uguaglianza declinato ai nostri giorni, a distanza di 80 anni dalla promulgazione delle Leggi razziali. Lo si è fatto grazie agli interventi di tre relatori d’eccezione: il coach della nazionale femminile di basket Marco Crespi, la docente universitaria ed esperta di periferie urbane Ilda Curti e la scrittrice e docente di storia e Filosofia Lorena Lanzoni.

Nei tre speech, della durata di 15 minuti ciascuno, gli ospiti hanno distribuito “assist” di riflessione sul razzismo partendo sia dalla loro esperienza personale, che dagli studi compiuti sull’argomento.

Nella sua introduzione il sindaco di Albinea Nico Giberti ha spiegato la logica dell’iniziativa, basata proprio su concetto di “assist”: “Vorremmo che chi è qui uscisse arricchito e meditasse su ciò che verrà detto. Abbiamo chiesto ai relatori interventi brevi sul modello dell’assist: un gesto, preso in prestito dallo sport, che ha la caratteristica di essere istintivo, rapido, geniale e spesso decisivo”.

“Integrazione – ha spiegato Crespi – non significa quanti soldi destiniamo al mantenimento di chi arriva in Italia. Significa ad esempio permettere a tutti i ragazzi, anche quelli nati nel nostro Paese che non hanno ancora compiuto 18 anni, di poter giocare a basket come fanno i loro compagni di banco”.

Ilda Curti ha definito “Imprenditori della paura” coloro che soffiano sul fuoco delle differenze tra le etnie: “Queste persone usano parole armate per creare un solco tra il noi e il loro. Dobbiamo capire che questa strada porta a scatenare forze e violenze nelle quali saremo travolti tutti se non reagiamo. Dobbiamo ricostruire quello che Martin Luther King chiamava l’egoismo altruista e renderci conto che i diritti che credevamo acquisiti sono già sotto attacco. La nostra Casa comune, l’Europa, sta già bruciando e ognuno di noi, nel suo piccolo, deve mobilitarsi per impedire che questo incendio ci divori tutti”.

La professoressa Lanzoni ha ricostruito storicamente il percorso che portò all’approvazione delle Leggi razziali, sottolineando come la reazione di indifferenza e il silenzio della maggioranza degli italiani convinse il regime che avrebbe potuto spingersi oltre, fino alla deportazione di 8000 ebrei italiani nei campi di concentramento; di cui soltanto 837 tornarono alle loro case.

“Le razze sono solo confini presenti nella nostra mente. Nonostante la scienza ci dica che non esistono e che viviamo in una società così innamorata della scienza, questo principio resta molto radicato. E’ possibile che ci sia una radice razziale, derivante dalla paura di chi non si conosce, dentro di noi, ma per superarla occorre capire chi si ha di fronte, anche se la sua pelle e la sua cultura sono diverse dalla nostra – ha spiegato Lanzoni – Ragazzi del 2000 – ha proseguito rivolgendosi ai giovani presenti – imparate a scegliere da che parte stare, a incontrare, a non essere indifferenti e a non avere paura”.

Al temine dell’incontro tutti i presenti hanno ricevuto in regalo il volume “Razza di Stato” realizzato da Istoreco.
















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