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Consiglio delle Terre d’Argine: approvato il Piano Intercomunale di Protezione Civile

protezione-civileAlla fine di marzo di quest’anno i Comuni aderenti all’Unione delle Terre d’Argine (Campogalliano, Carpi, Novi di Modena e Soliera) hanno conferito le funzioni di Protezione Civile Sovracomunale all’ente associato, in base ad una apposita convenzione. Tra gli obiettivi della gestione in forma associata di questa funzione c’era anche quello di approntare un Piano Intercomunale, strumento fondamentale per definire linee guida e procedure uniche per i quattro Comuni e coordinare in modo operativo gli interventi degli enti locali: il Piano, che ha una struttura simile ai Piani comunali di Protezione Civile, è stato approvato all’unanimità ieri, 10 dicembre, nel corso della seduta del Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine. Introdotto dal Presidente dell’Unione Alberto Bellelli e presentato dalla Dirigente del Settore Polizia municipale e Protezione Civile Susi Tinti il Piano si compone di dieci schede, utili a definire una risposta coordinata del sistema locale a qualsiasi situazione di crisi o emergenza.

“Un Piano, quello approntato dall’Unione – ha spiegato il Presidente Bellelli – che è il primo di questo genere nel modenese, tanto che la Provincia lo userà come modello per le altre Unioni territoriali; inoltre si tratta di uno strumento non rigido, ma di una sorta di ‘work in progress’, sul quale fare una riflessione continua e aggiornamenti periodici. La responsabilità rimane in capo al Sindaco e nei singoli Piani comunali sono presentii piani di evacuazione con le zone a rischio, mappa che verrà aggiornata entro fine 2015, con le stime basate su modelli di previsione, ad esempio nel caso di esondazioni del fiume Secchia. I Piani comunali sono in pratica l’architrave di quello Intercomunale”. Susi Tinti ha invece dal canto suo in Consiglio rammentato come le parole chiave di questo documento siano collaborazione, condivisione e coordinamento. “Si tratta del frutto di un lavoro di squadra fra i vari tecnici, molto motivati, dei quattro Comuni – ha spiegato – Nel corso del 2015 il Piano verrà presentato a tutti i dipendenti che dovranno gestirlo”.

Il cuore del Piano intercomunale è la definizione di chi fa cosa, come e quando, nei Centri operativi comunali e in interconnessione tra loro, in caso di eventi preannunciati (neve o pioggia) o no (terremoto, emergenze di tipo industriale come il caso della Ca.Re. di Carpi dell’agosto scorso). Nel Piano si trovano dunque informazioni sul territorio, i numeri utili, gli scenari, la modulistica, le reti stradali, con riferimenti anche ai comuni confinanti. Molto importante ovviamente parlando della Protezione Civile è l’aspetto dell’informazione alla popolazione in caso di calamità naturali e non solo, così come quello formativo: a Carpi sono già iniziati i corsi base per i volontari.

Molti sono stati gli interventi dei rappresentanti dei cittadini dell’Unione ieri sera in Consiglio: Marco Reggiani (Pd) ha domandato lumi sulle modalità dell’informazione alla popolazione mentre Monica Medici (Movimento 5 Stelle-Uniti per Novi, Rovereto e S.Antonio) ha spiegato come fosse necessario a suo parere definire un termine entro il quale valutare punti di forza e criticità del Piano. E se Anna Azzi (Carpi Futura) ha ad esempio invece sottolineato le criticità legate alla viabilità esistente tra le Terre d’Argine e Modena, così come tra il nostro territorio e Mirandola il capogruppo del Pd Marco Bagnoli ha dal canto suo rimarcato l’importanza della prevenzione e della formazione nel campo della Protezione Civile, con il necessario aumento del numero dei volontari e delle iniziative nelle scuole. Il Presidente Bellelli ha poi chiuso il dibattito affermando che il Piano intercomunale fotografa sì l’esistente ma è anche elemento dinamico: “sarà l’emergenzialità a farci da bussola nelle scelte che dovremo fare in questo campo. Darci scadenze ora sarebbe artificioso, ma è giusto prevedere come abbiamo fatto aggiornamenti periodici. Importante poi è la mappatura in corso dei ‘fragili’ presenti sul territorio, un arricchimento del Piano stesso”.
















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