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Denunciati dai carabinieri di Castellarano due giovani sorpresi a far man bassa di tombini in ghisa

tombino_senza_grigliaE’ andata male la trasferta delittuosa per due ladruncoli mantovani, tra cui uno non ancora 18enne,  sorpresi da un operaio all’interno di un’azienda di scavi di Castellarano far man bassa di basamenti in ghisa per pozzetti. I due sono stati consegnati agli agenti della Polizia Municipale dell’Unione Tresinaro e Secchia che unitamente ai Carabinieri di Castellarano li hanno condotti in caserma denunciandoli in stato di libertà. Con l’accusa di concorso in furto i Carabinieri della Stazione di Castellarano congiuntamente agli agenti dell’Unione Tresinaro Secchia hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia ed a quella dei minori di Bologna un 30enne e un 17enne residenti a Mantova procedendo per il minore, al termine delle formalità di rito alla consegna ai genitori esercenti la patri potestà.  L’origine dei fatti l’altra mattina quando Carabinieri e agenti della Polizia Municipale intervenivano in Via Michelangelo di Castellarano dove, presso il deposito di una ditta di escavazione, erano stati sorpresi da un operaio due ragazzi rubare. Giunti sul posto gli operanti prendevano in consegna i due ladruncoli accertando che poco prima un operaio della ditta aveva accertato che i due introducendosi all’interno del deposito, senza effettuare alcuna effrazione in quanto aperto, sottraevano  caricandoli su un autocarro in loro disponibilità una decina di basamenti in ghisa per pozzetti. Il temerario operaio, oltre a dare l’allarme a Carabinieri e Polizia Municipale, bloccava i ladruncoli che su richiesta dello stesso operaio, scaricavano restituendo quanto rubato. Dopo aver identificato i due ladruncoli gli stessi, provenienti da Mantova dove risiedono, venivano condotti in caserma dove al termine delle formalità di rito, ricostruiti i fatti venivano denunciati alla Procura reggiana ed a quella bolognese presso il Tribunale dei minori con l’accusa di concorso in furto. Al termine delle formalità di rito il 17enne, in quanto minore, veniva consegnato ai genitori convocati in caserma dai Carabinieri dove apprendevano delle malefatte del loro figlio, peraltro incensurato, contrariamente all’amico maggiorenne gravato da precedenti di polizia proprio per reati contro il patrimonio.
















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