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In occasione del terzo appuntamento della rassegna “Fiorano incontra gli Autori 2014” Veltroni ha introdotto e commentato la proiezione del suo film “Quando c’era Berlinguer”

veltroniE’ stato un appuntamento un po’ diverso dal solito quello di ieri sera con il terzo autore della rassegna “Fiorano incontra gli autori 2014”, in quanto l’autore in questione, il politico, scrittore e regista Walter Veltroni, è rimasto sul palco con il giornalista e curatore della rassegna Roberto Armenia per non più di 20 minuti, per poi lasciare spazio alla proiezione del suo film “Quando c’era Berlinguer”. In quei 20 minuti Veltroni, grazie alla sua raffinata arte oratoria e alla sua vastissima cultura in svariati ambiti, ha spiegato al pubblico presente in sala le varie ragioni che lo hanno portato a fare un film-documentario su Enrico Berlinguer, storico segretario del PCI. Il primo motivo è legato ad un momento preciso del film, la parte introduttiva, in cui vengono presentare le risposte date da persone di varie età e provenienti da varie realtà sociali alla domanda “Chi era Berlinguer?”, risposte estremamente evasive se non addirittura totalmente errate. Veltroni ci tiene a specificare che questo tipo di introduzione non vuole essere di tipo accusatorio, tutt’altro: il film è stato fatto proprio per tentare di colmare anche solo in parte queste lacune, perché se la maggior parte degli italiani non sa chi è stato e cosa ha rappresentato per l’Italia una figura come quella di Enrico Berlinguer significa che non si sta facendo abbastanza per ricordarlo. Il secondo motivo è legato ad una particolare ossessione dell’autore per il tema della memoria, tema che ha sempre ricoperto nella sua vita e nelle sue opere un ruolo fondamentale e basilare, perché, ha specificato Veltroni, «chi non sa cos’è successo ad Auschwitz non può capire perché siano così terribilmente sbagliati e pericolosi i cori razzisti negli stadi.» Il terzo motivo che lo ha portato a ricoprire il ruolo di regista è che «nonostante tutto ciò che è accaduto negli ultimi anni e nonostante tutto ciò che si sente in giro la politica è una cosa meravigliosa, e il modo più chiaro per dimostrarlo è raccontare alla gente la vita e il lavoro di un politico puro, di una persona che ha vissuto la politica come una vera e propria missione, e che ha sempre dimostrato di avere un codice morale e interiore fortissimo. Berlinguer era rispettato e riconosciuto, era una persona bella, discreta, colta, e anche molto timida, caratteristica a me molto cara. Una persona che fino agli ultimi tragici momenti di vita, momenti che lo hanno portato a dover decidere se terminare il suo discorso sul palco o se ritirarsi, ha deciso di scegliere la strada a favore del bene di tutti e quindi, con sforzi sovrumani, è riuscito a concludere il discorso.»

Questi 20 minuti di introduzione sono stati seguiti dalla proiezione gratuita del docu-film, un’opera fatta di testimonianze e di filmati dell’epoca che riescono a far rivivere emotivamente quel periodo anche a coloro che non l’hanno vissuto e che quindi non hanno potuto conoscere una figura fondamentale della storia politica e sociale italiana come quella di Enrico Berlinguer. In quest’occasione Veltroni ha anche presentato il libro omonimo, uscito in questi giorni nelle librerie.

La rassegna “Fiorano incontra gli Autori 2014” è organizzata dal Comitato Fiorano in Festa e da Lapam Confartigianato Imprese, con la collaborazione del Comune di Fiorano Modenese, curata dal giornalista Roberto Armenia, che coordina gli incontri, e sponsorizzata da METAL GIOTTO e da ASTRA PRINT.

Altro grandissimo nome che calcherà il palco del Teatro Astoria sarà quello del cantautore-scrittore-musicista e glottologo Francesco Guccini, che domenica 18 maggio alle 17 presenterà il suo ultimo libro “Nuovo dizionario delle cose perdute” (Mondadori Editore, 2014), che, sulla scia del precedente titolo, “Il dizionario delle cose perdute”, ricostruisce e documenta la ricchezza del nostro passato, regalandoci un emozionante viaggio all’interno della memoria e delle ricche e colorite tradizioni di casa nostra, il tutto all’insegna della ricerca del nostro passato, rivisto e raccontato con ironia e senza nostalgia.

Nel corso dell’incontro a Francesco Guccini, in occasione della “Giornata Mondiale dell’Informazione Unesco”,  sarà consegnato il riconoscimento “Testimone Unesco 2014” per la “particolare sensibilità ai temi dell’uguaglianza, della giustizia sociale e della libertà che qualifica le sue opere, esaltandone l’identità emiliana, in una società dell’informazione in rapida evoluzione”. L’ingresso al “ Teatro Astoria”  è libero, aperto a tutti . Francesco Guccini sarà a disposizione per rispondere alle domande dei presenti e per dedicare copie del suo libro.
















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