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Ance Modena e Aniem in merito alla ghiaia di Castelfranco Emilia

Non è nostra abitudine alimentare polemiche. Però, di fronte al titolo di un quotidiano locale che, riguardo al comune di Castelfranco, afferma «Azzerare l’estrazione di ghiaia», crediamo sia necessario intervenire. Dovrebbe fare riflettere che, in questo periodo di crisi senza precedenti e con i tassi di disoccupazione attuali, una forza politica candidata a governare un comune utilizzi questi slogan per la campagna elettorale.

Nello medesimo articolo, è la stessa Silvia Santunione, candidata sindaco nelle prossime amministrative, a ribadire che «le cave sono più controllate» rispetto al passato. È un’affermazione che condividiamo e infatti questo, per le imprese estrattive rispettose delle regole sulle escavazioni, è il modo migliore per dimostrare la correttezza con la quale operano.

L’azzeramento delle attività estrattive, invece, non è affatto condivisibile, perché una dichiarazione d’intento di questo tipo significa di fatto azzerare le imprese del settore e portarle alla chiusura.

E non ha senso cavalcare l’argomento che sono passati cinque anni dall’approvazione del PIAE (il piano che detta i modi e le quantità degli scavi) senza l’avvio di attività estrattive nel comune, facendo credere che si possa pensare all’azzeramento degli scavi poiché non ce n’è bisogno.

La verità è un’altra. L’avvio delle escavazioni è conseguente alla stipula degli accordi previsti tra l’amministrazione comunale e le imprese. Il Comune di Castelfranco Emilia ha redatto e imposto unilateralmente un accordo (o meglio un “non accordo”) che prevede a carico delle imprese “oneri compensativi” troppo elevati e non compatibili con l’attuale situazione economica del settore e delle relative imprese.

È probabile, come riporta l’articolo, che due imprese di piccole dimensioni e con esigue disponibilità di materiale da estrarre possano avere rinunciato a continuare la loro attività. Ma le altre industrie che hanno effettuato cospicui investimenti nelle aree inserite all’interno del PIAE dall’amministrazione provinciale, in accordo con il Comune di Castelfranco Emilia, non hanno certamente rinunciato e non rinunceranno ad esercitare il proprio diritto.

È quindi necessario che l’amministrazione comunale di Castelfranco si allinei nella richiesta complessiva agli altri Comuni della nostra provincia che hanno dato l’avvio alle attività estrattive.

Oltre a incassare gli oneri previsti dalla legge regionale (recentemente incrementati del 20%), occorre che Castelfranco riduca i gravosi oneri compensativi e soprattutto le opere correlate richiesti, rendendoli sostenibili per le imprese.

(comunicato congiunto Ance Modena e Aniem)

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