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Malaguti: “avvio regolare per il prossimo anno scolastico”. Cantieri ma anche prefabbricati per le sedi inagibili

Tutti gli edifici dell’area nord che ospitano scuole secondarie di secondo grado – sede e succursale del Luosi, liceo Pico e Iis Galilei a Mirandola, Calvi e Morandi a Finale – presentano diffuse lesioni causate dal terremoto, per le quali non è ipotizzabile realizzare lavori di ripristino in tempo utile per l’avvio del prossimo anno scolastico. Per consentire agli studenti –sono in totale 3.460 suddivisi in 158 classi – la ripresa dell’attività didattica si dovrà ricorrere a soluzioni temporanee con l’utilizzo di strutture provvisorie. L’ha spiegato l’assessore provinciale all’Istruzione Elena Malaguti in una comunicazione al Consiglio provinciale nella seduta di mercoledì 20 giugno.

«Il nostro obiettivo prioritario – ha spiegato – è garantire la regolarità del prossimo anno scolastico e lo svolgimento dell’attività nei plessi d’origine. Per quanto possibile, si cercherà inoltre di limitare il ricorso ai doppi turni e si cercherà di attivare esperienze didattiche di sostegno all’offerta formativa».

Nel ripercorrere il lavoro fatto dal 20 maggio ad oggi insieme a Comuni, direzioni didattiche, Ufficio scolastico provinciale e regionale, Protezione civile e Regione, l’assessore ha ricordato che «da un lato c’era l’esigenza di garantire la regolare chiusura dell’anno scolastico corrente in condizioni di sicurezza, ed è stato fatto. Quindi è stata avviata una ricognizione sull’intero territorio provinciale per verificare l’entità dei danni causati dalle scosse».

Complessivamente sono stati valutati dalla Protezione civile 144 edifici scolastici: di questi 34 risultano agibili o con piccolissimi danni, 48 con lievi danni, 20 parzialmente inagibili, 4 parzialmente inagibili da rivedere, 35 inagibili e 3 con danni da rischio esterno. I danni complessivi riguardano anche edifici in altri comuni come Modena, Sassuolo, Vignola. Nel distretto delle Terre d’Argine sono stati interessati in modo lieve quattro edifici scolastici (Meucci, Iti Vinci, Vallari e Fanti) per un totale di 3.504 studenti suddivisi in 157 classi. Per la città di Modena risulta inagibile l’Isa Venturi con 1164 studenti e 54 classi; danneggiate anche alcune parti dell’Itc Barozzi e la palazzina C del Polo Iti/Ipsia Corni.

«Sono a carico dei Comuni e della Provincia – ha concluso l’assessore Malaguti – le ristrutturazioni in edifici scolastici poco lesionati o comunque recuperabili a breve, mentre per la ricostruzione e le strutture temporanee la Regione ha proposto di occuparsi direttamente delle procedure straordinarie».

PAGANI: “LE SCUOLE DI MODENA FINANZIATE COME LE ALTRE”

I lavori di ripristino e miglioramento antisismico degli edifici scolastici superiori lesionati nel comune di Modena «saranno finanziati allo stesso modo di quelli situati nelle zone terremotate». L’ha assicurato l’assessore alle Infrastrutture della Provincia di Modena, Egidio Pagani, intervenendo nel dibattito che ha seguito la comunicazione dell’assessore all’Istruzione Malaguti in merito ai danni causati dal terremoto all’edilizia scolastica.

Dante Mazzi (Pdl) aveva ricordato che «Modena non rientra tra i 18 Comuni del decreto, ma anche nel capoluogo ci sono scuole e altri edifici gravemente danneggiati». Luca Gozzoli del Pd, dopo aver evidenziato come «la situazione complessa dell’edilizia scolastica grava soprattutto sulla Provincia, che da sola non può farcela», ha segnalato «la lievitazione dei prezzi dei prefabbricati, ci sono situazioni indegne di speculazione sulle quali occorre vigilare». Giorgio Siena (Pd) ha ricordato «l’emergenza esami, e adesso la priorità passa alla ricostruzione, facendo i conti con i tempi molto stretti. Ma l’obiettivo – h aggiunto – è avere strutture di qualità, e non dover ricorrere ai doppi turni».

Per Livio Degliesposti della Lega Nord «per vere costruzioni antisismiche nuove ci vuole tempo, ma i prefabbricati sono sicuri?» Dubbio al quale ha risposto affermativamente Pagani, spiegando che «i prefabbricati antisismici sono pronti in 3-4 mesi».
















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