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Due giornate dedicate alla caccia a Lama Mocogno

Il 5 e il 6 Giugno a Lama Mocogno sono state dedicate due giornate alla caccia in particolare la giornata odierna vede protagonista anche la Provincia con il Dott. Tomei il quale illlustrerà con un incontro presso una sala comunale l’utilità dei cacciatori nel controllo attraverso gli abbattimenti degli ungulati cervidi e cinghiali in particolar modo.

Animali che creano problemi alla agricoltura causando danni, che come prevede la legge questi danni saranno risarciti dalla Provincia e dagli stessi ATC, ma non tutti sanno che per prevenire questi danni la legge sulla fauna selvatica prevede anche l’uso di altri strumenti che non sono esclusivamente i fucili ma strumenti come disuasori olfattivi, visivi, uso di fili elettrici da posizionare laddove ci siano culture sensibili e di pregio come in altre regioni avviene tipo l’alto Adige che in questo sono molto più avati di noi, che prevediamo come detto solamente il fucile e nient’altro.

Il fatto è che dietro alla attività venatoria vi sono grossissime questioni economiche e ricordiamoci che Lama Mocogno è uno dei paesi dove l’attivita venatoria è fortemente presente ma non solo in forma legale, ma dove vi è una forte presenza di bracconieri spesso e volentieri arrivano presso la sede OIPA segnalazioni di questo tipo. Facendo una piccola indagine ho potuto vedere come questi bracconieri e non si attrezzano per la caccia sembrano dei veri e propri Rambo, una volta abbattuti questi animali vengo sbudellati e decapitati sul posto spesso e volentieri si trovano resti di questi poveri animali è una vera e propria mattanza in nome del così detto controllo venatorio è uno scandalo e non rispettoso della fauna stessa l’attività venatoria è fortemente impattante su tutta la fauna selvatica, spesso e volentieri proprio per il solazzo dei cacciatori vengono immessi sul territorio, sopratutto cinghiali incrociati con maiali in maniera tale che questi siano più prolifici basti pensare che solo una così detta porcastra partorisce 2 – 3 volte all’anno ben minimo 8 cuccioli per volta e un cinghiale normale ne fà 8 in tutto l’anno quindi vi è un numero elevatissimo di animali scorazzanti, naturalmente tutto questo è illegale.

Senza contare che ogni apertura della stagione venatoria quanti animali vengono immessi nel territorio (questo legale) tra fagiani, pernici, lepri ecc…. per il così detto ripopolamento che solamento nelle prime settimane vengono abbattuti tutti, questi animali vengono presi da allevamenti come quello che si trova a Castelvetro gestito dalla ITCO per conto della Provincia da quell’allevamento escono centinaia di animali acquistati dagli stessi ATC con un giro d’affari elevatissimo, ma vi è anche un rovescio della medaglia nell’allevamento sopra citato la ITCO, che è una società del ravennate, vi è una elevata moria di animali all’interno dello stesso centinaia e centinaia di carcasse di animali vengono prelevati da una ditta autorizzata e destinati alla distruzione, tutto questo è la caccia e che l’oppinone pubblica deve sapere e su tutto questo che le ambientaliste (OIPA Italia, LAC, LAV, WWF) si batte da sempre per contrastare un’azzione che sicuramente è solo distruttiva in un territorio come quello Modenese, tutta la Provincia, che fortemente attroffizzata a causa di una forte cementificazione, spesso e volentieri le persone che volessero fare una gita fuori porta, una passeggiata nei boschi per andare a raccogliere funghi o altro si trovano con il rischio di prendere delle fucilate come spesso è accaduto, di tutto questo certamente il Dott. Tomei non ne farà acenno ma solo a quanto sono bravi i cacciatori o quanto è bella la mostra su i trofei di caccia che sarà allestita in queste giornate, mostra di Morte sottolineo io.

(per le associazioni – OIPA Italia, LAC, LAV, WWF Giovannini Stefano, delegato OIPA Italia per Modena e Provincia)
















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