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Riduzione delle emissioni nel Distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia, la Regione promuove l’avvio dei lavori per un nuovo Accordo territoriale volontario

Contenere le emissioni inquinanti delle aziende ceramiche, uno dei “motori” dell’economia dell’Emilia-Romagna, in modo da ridurre l’impatto a livello ambientale e migliorare la qualità dell’aria. Dopo gli esiti positivi della precedente esperienza, la Regione Emilia-Romagna promuove l’avvio dei lavori per mettere a punto un nuovo Accordo territoriale volontario: obiettivo, limitare le polveri calde (emesse in fase di cottura), quelle fredde (legate a processi di pressatura, macinazione di argille e smalti) e gli ossidi di azoto nel Distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia. Punto di partenza sarà un tavolo operativo cui partecipano i referenti di Regione, Province di Modena e Reggio Emilia, Comuni territorialmente interessati, Confindustria ceramica, Arpae e altri eventuali soggetti.

“Lavoriamo per rinnovare quella che è un’esperienza unica a livello nazionale- sottolinea l’assessora all’Ambiente, Irene Priolo-. Voglio ricordare come il PAIR 2030 preveda che gli enti pubblici, le imprese e le associazioni di categoria possano stipulare accordi d’area e territoriali per il contenimento delle emissioni nelle zone della Pianura Est, Pianura Ovest e dell’Agglomerato di Bologna. Parliamo di accordi che comprendano misure aggiuntive rispetto alle altre già previste nel Piano, e che possono costituire anche requisito preferenziale per la concessione di contributi e finanziamenti regionali per le imprese coinvolte”.

Il nuovo accordo prende le mosse dal precedente Accordo territoriale volontario per il contenimento delle emissioni, che risale a dicembre 2019, siglato tra Regione, Province di Modena e Reggio Emilia, dieci Comuni del Distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia, e Confindustria ceramica che prevedeva un sistema di conteggio di quote di emissione autorizzate e meccanismi di scambio tra siti e imprese per agevolare la gestione delle pratiche di autorizzazione delle emissioni. Obiettivo, assicurare il contenimento del carico inquinante ceramico complessivo all’interno del Distretto, prevedendo inoltre meccanismi di riduzione progressiva delle quote nei casi di cessazione o fermata prolungata degli impianti.

















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