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In Provincia a Modena il convegno “Chi economica-mente?”

Su 662 donne quasi la metà ha subito violenza economica

Luca Masini e Fabio Braglia

Su un gruppo di 662 donne vittime di violenza seguite dai servizi dei Centri antiviolenza modenesi nel 2024, quasi il 96 per cento delle donne dichiara di avere subito violenza psicologica. Il 68,3 per cento è stata sottoposta a qualche forma di violenza fisica, mentre il 18,7 per cento ha subito abusi di tipo sessuale. La violenza di tipo economico è indicata da quasi la metà (47 per cento) delle vittime analizzate.

É quanto emerso martedì 2 dicembre 2025 nella Sala del Consiglio della Provincia di Modena, nell’ambito del convegno dal titolo: “Chi economica-mente? Prima indagine sulla violenza economica nella provincia di Modena” con focus sulle donne over 60.

Il progetto è curato dal servizio Pari Opportunità e dalla unità operativa Statistica della Provincia di Modena in collaborazione con i due Centri modenesi facenti parte del Coordinamento regionale dei Centri Antiviolenza dell’Emilia Romagna, VivereDonna Aps di Carpi, il centro antiviolenza dell’Unione Terre d’Argine (Campogalliano, Carpi, Novi di Modena, Soliera) e l’associazione Casa delle Donne contro la violenza ODV di Modena che gestisce il Centro Antiviolenza di Modena, il Centro Antiviolenza di Vignola, lo Sportello Antiviolenza di Pavullo nel Frignano e che si occupa degli sportelli antiviolenza di Castelfranco Emilia, Bomporto e di Nonantola.

L’analisi condotta ha portato allo sviluppo di tre direttrici, che sono la descrizione del contesto socio-economico dell’ambito territoriale nel quale potenzialmente si sviluppa la violenza con la creazione di un “indice della fragilità socio-economica della componente femminile residente (Ifse-f), l’analisi quantitativa dei casi di violenza registrati dai Centri, l’analisi qualitativa delle storie di vita delle vittime.

L’indice sintetizza i principali indicatori statistici socioeconomici funzionali a identificare e misurare il potenziale alveo di sviluppo della violenza economica. In un determinato territorio, più il valore dell’indice è elevato e più è accentuata la condizione di fragilità socio-economica della componente femminile residente, con incremento del rischio potenziale di sviluppo di episodi di violenza economica.

Il valore medio regionale dell’Emilia-Romagna per il 2024 ammonta a 97,8 punti, valore compreso fra i 96 punti di Bologna e i 101,5 punti della provincia di Rimini.

Il valore dell’indice calcolato per il territorio modenese ammonta a 99,6, collocandosi al di sopra della media regionale.

L’analisi in serie storica dell’IFSE-F per la provincia di Modena, pur evidenziando per tutto il periodo valori assoluti bassi e medio-bassi, mostra una tendenza in crescita proporzionalmente più rapida rispetto alla media regionale, alla media delle province del nord-est, oltre che rispetto al dato nazionale.

Nella determinazione di questa tendenza concorrono in misura significativa il peggioramento dell’andamento dei redditi delle dipendenti e delle pensionate, l’erosione del relativo potere di acquisto in termini reali e l’amplia-mento della forbice retributiva di genere.

Per il Presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia «il report, con un lavoro di rete svolto fra Provincia e Centri antiviolenza, rappresenta uno strumento in grado di analizzare gli elementi socioeconomici che influenzano il potenziale sviluppo di situazioni di violenza. Dobbiamo lavorare sulle condizioni lavorative, retributive, di formazione della componente femminile per combattere gli stereotipi di genere. Oggi con questa metodologia abbiamo un modo per misurare la nostra azione in questo senso. Quella che presentiamo oggi – prosegue Braglia – è una prima versione sperimentale di un’indagine, sia quantitativa che qualitativa, sulla violenza economica contro le donne nel territorio modenese. Un lavoro che si concentra in particolare sulla condizione delle donne over 60, una fascia spesso poco considerata ma molto esposta. Un sentito ringraziamento va al Servizio Pari Opportunità e all’Ufficio Statistico della Provincia di Modena, che insieme ai due centri antiviolenza del territorio – Vivere Donna APS e la Casa delle Donne contro la violenza ODV – entrambi parte del Coordinamento regionale dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, hanno reso possibile questo importante lavoro. Per la prima volta, grazie a questa collaborazione, possiamo accendere i riflettori su un fenomeno troppo spesso sottovalutato, ma che rappresenta una delle forme più subdole e insidiose di violenza di genere. La violenza economica, infatti, può diventare un terreno fertile per ulteriori forme di abuso e limitazione della libertà. Il tema della violenza legata alla fragilità socioeconomica delle donne è ancora trattato in modo marginale. Con questo report abbiamo voluto iniziare un percorso di conoscenza e consapevolezza, nella convinzione che solo a partire dai dati e dall’ascolto sia possibile costruire politiche di prevenzione più efficaci».

L’analisi è riferita ad un gruppo di 662 donne vittime di violenza seguite dai servizi dei Centri nel 2024. Con riferimento a questo campo di osservazione vengono analizzate le caratteristiche socio-demografiche, economico-occupazionali delle donne, le attività richieste ai Centri antiviolenza e la relazione della vittima con l’autore della violenza.

Quasi il 96 per cento del complesso delle donne inserite nel campo di osservazione dichiara di avere subito violenza psicologica. Il 68,3 per cento è stata sottoposta a qualche forma di violenza fisica, mentre il 18,7 per cento ha subito abusi di tipo sessuale. La violenza di tipo economico è indicata dal 47 per cento delle vittime analizzate.

Gli esiti delle analisi vengono poi integrati con i risultati di interviste qualitative strutturate a donne modenesi ultrasessantenni che hanno subito nella loro esperienza anche episodi di violenza economica. La scelta di concentrare l’attenzione sull’età matura è determinata dal fatto che si tratta di un contingente di vittime che spesso viene trattato marginalmente nelle analisi a maggiore diffusione. Viene analizzata la storia delle violenze subite e il percorso intrapreso per uscire dalla violenza.

 

















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