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40 anni fa al Policlinico di Modena nasceva la Chirurgia della Mano

Consegna targa Bissoni

Nel 1985 al Policlinico di Modena venne istituito il reparto autonomo di Chirurgia della Mano, sotto la guida del prof. Alessandro Caroli, che la diresse sino al 1997. L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena vuole ricordare questo avvenimento importante per la storia della Sanità modenese e italiana perché tutt’oggi la Chirurgia della Mano del Policlinico è un punto di riferimento a livello internazionale.

Per l’occasione è stata ricordata la figura di Giovanni Bissoni, per il suo impegno nella valorizzazione della struttura modenese tramite la consegna di una targa della Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM) a Luciano Natali in rappresentanza della Fondazione Bissoni. Inoltre, la SICM e la Struttura di Chirurgia della Mano del Policlinico hanno presentato ai consiglieri Antonio Fidanza e Luca Negrini la richiesta al Comune di Modena per dedicare una via al prof. Augusto Bonola, fondatore della scuola, del quale l’anno prossimo si ricorderanno i cinquant’anni dalla morte.

Gli anniversari sono importanti – spiega il Direttore Generale, Luca Baldinoperché ci consentono di comprendere meglio chi siamo per guardare al futuro. Nel caso della Chirurgia della Mano siamo in presenza di una scuola che ha mantenuto una forte coesione e ha sempre saputo rinnovarsi per rimanere un centro di eccellenza riconosciuto.”

La Chirurgia della Mano del Policlinico di Modena è un riferimento importante per Modena, per i cittadini di tutta la Regione Emilia-Romagna e del nostro Paese – ha aggiunto Gian Carlo Muzzarelli, Presidente della Commissione Politiche per la salute e politiche sociali dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia – Romagna – La lungimiranza, la professionalità e l’esigenza di intervenire per recuperare la piena funzionalità della mano e non solo: per garantire dignità di vita. Dalla intuizione del prof. Bonola è nata una scuola importante per tutte le patologie della mano dando risposte ai pazienti, da quelle più ordinarie sino anche ad interventi ad alta complessità. Il quarantesimo compleanno è quindi una scadenza da festeggiare, ringraziando tutte e tutti i protagonisti di questi anni, dai primari a tutte le dottoresse e i dottori, gli specializzandi, infermiere e infermieri, guardando in avanti, continuando a rafforzare la nostra sanità pubblica e creando le condizioni perché le nostre strutture si confermino eccellenze a livello nazionale e internazionale. La Regione ha attivato nell’ambito della emergenza-urgenza un tavolo di lavoro sulla Chirurgia della mano, di cui quella del Policlinico è il centro hub per predisporre un documento di indirizzo”.

È un momento molto importante per noi – ha Luciano Natali in rappresentanza dell’Associazione Bissoni questo riconoscimento a Giovanni Bissoni, a due anni dalla sua scomparsa, perché ricorda un periodo straordinario del suo lavoro come assessore regionale alla Sanità. Ancora oggi, girando per la regione, si incontrano molti professionisti e persone che in quegli anni furono impegnati e che ricordano quel periodo come un’occasione preziosa: la possibilità di lavorare all’interno del servizio sanitario regionale al massimo livello, con un progetto, un’idea di interesse generale e un forte impulso alla crescita della specializzazione e della qualità complessiva dei servizi offerti nella nostra regione”.

“È importante per Modena ricordare una figura come Augusto Bonola – hanno commentato Luca Negrini e Antonio Fidanza – che ha saputo costruire una scuola fiorente creando un reparto che è un fiore all’occhiello della nostra città, un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale in questa disciplina, di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi”

“La scuola modenese – ricorda Andrea Leti Acciaro, Direttore della Chirurgia della Mano – nasce con Augusto Bonola nei primi anni Sessanta, prosegue con Paolo Bedeschi, Alessandro Caroli e Antonio Landi, sino a Roberto Adani, confermandosi sempre punto di riferimento altamente specializzato per la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione di tutte le patologie traumatiche, microchirurgiche, degenerative e malformative della mano. Dalla sua fondazione ha contribuito in modo significativo e costante allo sviluppo della chirurgia, integrando competenze e collaborando con le principali società scientifiche nazionali del settore, distinguendosi sia dal punto di vista scientifico e della ricerca come anche nei numerosi momenti di divulgazione aperti alla cittadinanza e spazi di confronto con le associazioni di pazienti, con l’obiettivo di rafforzare la cultura della prevenzione e della cura specialistica della mano. Per questo motivo, la Chirurgia della Mano è un patrimonio di questa città e questo anniversario rappresenta un traguardo importante per tutta l’équipe: quarant’anni di ricerca, cura e innovazione al servizio della funzionalità della mano, fondamentale per la qualità di vita di ogni persona. Il nostro compito è impegnarsi a proseguirne la tradizione, formando sempre nuovi giovani medici appassionati alla materia ed alla Scuola modenese. Questi quarant’anni sono anche l’occasione per ricordare una figura di grande capacità e competenza nel Servizio Sanitario Regionale e nazionale come l’architetto Giovanni Bissoni, assessore per molti anni alla Sanità della nostra regione e consulente di spicco del Ministero della Salute. La Società Italiana di Chirurgia della Mano e il nostro reparto lo hanno voluto commemorare con una targa consegnata alla Associazione Bissoni, ricordando che grazie al suo impegno politico e culturale la Chirurgia della Mano nel 2001 è diventata un’alta specialità riconosciuta in tutte le regioni italiane fino al suo ruolo attuale di specialistica autonoma ed organizzata nell’intero Paese. Parimenti, nel 2026, in occasione dei cinquant’anni dalla morte, dedicheremo un evento in ricordo di Augusto Bonola, per il quale abbiamo anche chiesto al Comune di Modena l’intitolazione di una strada.” 

 

La Chirurgia della Mano oggi: il presente e gli sviluppi futuri

Sin dalla sua nascita, la Chirurgia della Mano del Policlinico, si è caratterizzata per una forte propensione a curare i traumi, sia quelli sul lavoro, sia quelli legati ad altri incidenti nella vita quotidiana sia di adulti che di bambini. Ogni anno vengono eseguiti numerosi interventi ad alta complessità e migliaia di prestazioni ambulatoriali, garantendo un servizio continuo per le urgenze della mano e percorsi multidisciplinari che accompagnano il paziente dalla fase acuta al completo recupero funzionale.

 

Un po’ di storia

La nascita del reparto come struttura autonoma portava a compimento un percorso, iniziato grazie alla visione del prof. Augusto Bonola, direttore dell’Ortopedia e Traumatologia, prima al “vecchio” Sant’Agostino, poi al “nuovo” Policlinico, dal 1945 al 1976. Bonola è stato uno dei fondatori della Chirurgia della Mano a livello nazionale e internazionale. È stato, nel 1959, cofondatore della Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM) che non a caso ha come suo emblema la cancellata in ferro battuto con la Mano Patente simbolo degli Istituti Ospedalieri di Modena. Bonola intuì l’importanza dei traumi alla mano nel mondo del lavoro, adoperandosi perché il Policlinico diventasse punto di riferimento non solo per l’INAM, ma anche per l’ENPAS e l’INAIL.  Fu lungimirante nel comprendere l’importanza del lavoro di equipe. Sua è l’affermazione che “I problemi inerenti la ricostruzione della mano, il più nobile e complesso degli organi di movimento, non possono essere ignorati dagli ortopedici, e che ad essi si devono dedicare con la più ampia collaborazione del Chirurgo Plastico, del Reumatologo, del Fisioterapista, del Dermatologo e delle specialità affini”. A Modena, Bonola seppe creare una scuola fiorente in Ortopedia e in Chirurgia della Mano. Gli successe il suo aiuto il prof. Paolo Bedeschi che la diresse sono al 1997 e che riuscì a ottenere dall’Amministrazione la nascita della struttura autonoma di Chirurgia della Mano sotto la guida di Caroli, allievo come Bedeschi di Bonola. Nel febbraio del 1969 i chirurghi modenesi poterono riunire il pollice alla mano a un bimbo che aveva infilato la mano nell’ingranaggio di uno skilift. L’episodio è significativo soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione dell’emergenza. I genitori non sapevano che a Modena vi fosse un centro in grado di riattaccare le dita e così inizialmente avevano gettato il pollice amputato per poi recuperarlo e portarlo a Modena. Quando Caroli lasciò il Policlinico il 31 ottobre 1997, la Chirurgia della Mano passò sotto la direzione ospedaliera del dottor Antonio Landi, allievo di Bedeschi che l’ha diretta sino al 2015 quando gli è subentrato Roberto Adani, allievo di Caroli e primo italiano a conseguire il titolo di Giant della chirurgia della mano Internazionale. Nel 2025, a Roberto Adani è succeduto il dottor Andrea Leti Acciaro, allievo di Landi ed Adani.

















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