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“Introspezione”, la mostra fotografica di Gianluca Galletti impreziosisce l’Ospedale di Baggiovara

Oggi, venerdì 21 novembre alle ore 11.30 presso l’Ospedale Civile di Baggiovara è stata inaugurata la mostra fotografica “Introspezione” di Gianluca Galletti, promossa dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena in collaborazione con LILT. L’esposizione, allestita nella galleria retrostante gli ascensori, rientra nell’ambito delle celebrazioni dei venti anni dall’inaugurazione dell’ospedale.

La mostra presenta tredici opere fotografiche in bianco e nero, nelle quali l’autore indaga la dimensione più intima dello sguardo umano, costruendo un dialogo silenzioso tra osservatore e soggetto. Come scrive il critico Giosuè Deriu, «l’opera, prevalentemente in bianco e nero, osserva chi l’ammira, creando un reale gioco di sguardi, dove lo sfondo, buio, rispecchia l’animo oscuro che avvolge nei mutamenti, uno sfondo di assenza, dal quale i soggetti esprimono le loro emozioni senza appesantirle, come se nella nudità dell’esistenza, la propria pelle, fosse il vestito adatto per le guerre stellari».

Deriu sottolinea anche il valore del connubio tra arte e scienza: «Ospitare esposizioni di opere d’arte negli spazi comuni degli ospedali è una cosa fantastica, l’arte e la scienza che si rincontrano per gli stessi scopi, dove l’una aiuta l’altra». Numerosi studi di neuroestetica e psicologia ambientale dimostrano infatti che immagini armoniose e colori equilibrati contribuiscono a ridurre ansia e stress.

«Le fotografie selezionate offrono uno sguardo intimo e delicato sul corpo – commenta la Dottoressa Marisa Pugliese, Direttrice della Psicologia Ospedaliera dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – invitando a riflettere sull’importanza di prendersene cura. Le donne ritratte accolgono il proprio corpo con le mani, in gesti di attenzione, gentilezza e consapevolezza. La mostra si propone come occasione per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione, intesa come pratica quotidiana di cura del corpo e di ascolto dei segnali che esso ci trasmette».

Per il Presidente LILT Claudio Dugoni «la prevenzione femminile è prima di tutto un gesto di consapevolezza. L’incontro con l’arte ci permette di comunicarla in modo immediato e accessibile, creando ponti emotivi che incoraggiano le donne a prendersi cura di sé. Quando cultura e salute dialogano, la prevenzione diventa davvero parte della vita quotidiana: per questo LILT continuerà a sostenere iniziative che uniscono entrambe».

«La Fotografia si conferma in questa mostra un importante strumento di narrazione – illustra il Professor Giovanni Tazzioli, per lunghi anni Direttore della Senologia del Policlinico di Modena e tra i promotori di questo evento artistico – perché le immagini hanno un potere evocativo straordinario. L’esperienza artistica, infatti, può essere considerata una forma di terapia che aiuta a gestire lo stress e a migliorare la qualità della vita, riportando le parole dell’Autore: “Attraverso la fotografia, il pubblico potrà rispecchiarsi nelle immagini e trovare un momento per riflettere sulla propria salute, non solo fisica, ma anche mentale ed emotiva.” Lo sforzo dell’Autore è stato proprio questo per coinvolgere in questa ricerca l’io dell’osservatore trasportandolo nell’ambiente più fragile della Città, l’Ospedale, con i suoi frequentatori: pazienti, operatori sanitari, familiari e visitatori».

Gianluca Galletti, già ambasciatore della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, nasce a Modena nel 1973 e si avvicina alla fotografia nel 1990, sperimentando fin da subito la camera oscura. Dopo gli esordi nel mondo della fotografia di moda, approfondisce il rapporto tra immagine e identità personale, intrecciando la ricerca visiva con lo studio del teatro.Al centro del suo lavoro vi è il dialogo tra fotografo e soggetto, espresso nella domanda: “Vuoi diventare Opera d’Arte?”. Attraverso questo approccio, Galletti costruisce ritratti che esplorano l’unicità e il mistero femminile, superando i modelli convenzionali per restituire autenticità e consapevolezza.

«Il contatto visivo parla più delle parole – sono le parole dell’artista – accende la curiosità, la predisposizione all’ascolto, al comprendere che la propria cura fa bene a sé e nel rapporto con l’esterno, gli altri, le persone. I rapporti e gli equilibri: Introspezione è la ricerca negli occhi altrui uno specchio per sé e donare un rifugio per chi ne ha necessità. La bellezza è questo: comprendere le unicità altrui. Il contrario di canoni che abbiamo ora. La bellezza non ha regola: la si riconosce perché consegna il buono, calma la tensione, amplifica il pensiero, unisce e avvicina. Introspezione è un progetto pretenzioso. Chiede di ascoltare le differenze proponendo le proprie».

«Sono grato di aver potuto curare questa mostra – spiega Angelo Malara, Direttore di Space Gallery – ed oggi osservando le opere di Galletti in questo spazio ritrovo quella profondità di sentimenti e di emozioni che ci riporta a una dimensione di armonia: la dimensione autenticamente umana».

«L’Azienda ospedaliera è lieta di ospitare la mostra fotografica Introspezione, frutto della collaborazione tra professionisti provenienti da diversi ambiti culturali – spiegano l’Ingegner Luca Baldino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, e il Dottor Paolo Barbieri, Responsabile del Settore Comunicazione e Informazione dell’AOU – L’incontro tra questi professionisti ha prodotto un progetto che propone uno sguardo nuovo sull’arte e sulla fotografia in ambito sanitario, offrendo un percorso visivo che attraversa volti, emozioni e storie capaci di raccontare la vita, la bellezza e la profondità interiore. L’iniziativa nasce con l’intento di offrire a visitatori e agli operatori un’esperienza estetica e di riflessione in un contesto solitamente dedicato alla cura. Le immagini rappresentano un invito a percepire l’ospedale come luogo non solo di assistenza, ma anche di incontro, umanità e creatività, contribuendo a un ambiente più accogliente e stimolante».

La mostra, dopo il vernissage, resterà ad accesso libero all’interno dell’Ospedale Civile di Baggiovara fino a tutto il periodo natalizio.

 

 

 

















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