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Contrasto del lavoro irregolare: controlli dei carabinieri del NIL di Bologna in attività commerciali, pubblici esercizi e officina meccanica

5 lavoratori “in nero”, 3 provvedimenti di sospensione di attività imprenditoriale, gravi violazioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, 8 titolari di imprese commerciali deferiti e sanzioni per circa 50.000 euro

I Carabinieri del NIL, Nucleo Ispettorato del Lavoro e i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, hanno effettuato ispezioni presso pubblici esercizi, attività commerciali e un’officina meccanica per riparazione auto, ubicate nella città e nella provincia di Bologna, finalizzate alla verifica del rispetto delle norme in materia di lavoro e di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro a tutela dei lavoratori.

Le ispezioni effettuate hanno consentito di accertare plurime situazioni di irregolarità in ambito lavorativo, di non rispetto delle vigenti norme a tutela dei lavoratori e soprattutto di accertare gravi violazioni quali  la presenza di lavoratori “in nero”, ovvero di lavoratori impiegati senza alcun contratto di lavoro e senza alcuna tutela assicurativa e previdenziale,  nel numero complessivo di ben 5 lavoratori, su un totale di 8 attività ispezionate risultate irregolari, nonostante la continua e costante attività di vigilanza posta in essere nell’ambito territoriale della provincia di Bologna, al fine di reprimere tale grave illecito.

In particolare i Carabinieri hanno eseguito un’ispezione presso tre ristoranti ubicati nella città di Bologna, riscontrando presso la prima attività ispezionata, la presenza di nr.1 lavoratore, impiegato come cameriere di sala “in nero”, sui 6 lavoratori sottoposti a controllo e presenti nel locale, nonché la mancanza di formazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, per tutti i lavoratori presenti.

Mentre presso gli altri due ristoranti ispezionati, i rispettivi titolari, sono stati sanzionati e deferiti all’Autorità per aver impiegato in un caso, entrambi i 2 lavoratori presenti, senza aver provveduto alla prevista formazione in materia di sicurezza e nell’altro caso per aver omesso in favore di 2 lavoratori sul totale dei 5 controllati, la sottoposizione a sorveglianza sanitaria, finalizzata ad accertare l’idoneità sanitaria, obbligatoria e prevista, per la specifica mansione di cuoco e aiuto cuoco, in cui i predetti risultavano impiegati.

Irregolarità sono state accertate presso un minimarket ad imprenditoria straniera, dove è stato accertato l’impiego in “nero” di un lavoratore di nazionalità pakistana, regolare sul territorio, ma privo di regolare contratto di lavoro e di tutele assicurative e previdenziale ed inoltre privo della prevista formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Ulteriori e gravi violazioni sono state riscontrate inoltre presso un‘officina meccanica per riparazione auto, ove oltre ad accertare la presenza di 2 lavoratori “in nero”, privi di contratto di lavoro e privi sia di adeguata formazione in materia di sicurezza e sia di obbligatoria sorveglianza sanitaria, è stata altresì accertata la grave violazione, da parte del  titolare, relativa all’omessa redazione del documento di valutazione dei rischi (D.V.R.), documento di rilevante importanza sui luoghi di lavoro ed in particolar modo nelle attività di officina, ove sono più ricorrenti lavorazioni che intrinsecamente presentano un livello di rischio elevato.

Le sanzioni irrogate per lavoro “nero” ammontano complessivamente ad euro 15.000, comprensive delle somme sanzionatorie, pari a 2.500 euro per ciascuna attività, legate ai provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, che sono stati adottati nei confronti dei predetti titolari di attività, che hanno impiegato i lavoratori in “nero” e dell’ulteriore somma sanzionatoria di euro 2.500, legata sempre a provvedimento di sospensione di attività imprenditoriale, nei confronti del titolare dell’officina meccanica, ma in quest’ultimo caso, per omessa redazione del D.V.R., che sommandosi alla somma sanzionatoria per lavoro irregolare, complessivamente ammonta ad euro 5.000. In aggiunta a predette sanzioni, sono state irrogate ammende complessivamente per circa 15.000 euro, in relazione alle violazioni di carattere contravvenzionale, in materia di formazione e di sorveglianza sanitaria, di cui al Dlgs 81/2008, con susseguente deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bologna dei rispettivi titolari.

I Carabinieri del NIL di Bologna, unitamente a personale del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna e con il supporto dei Comandi Arma territorialmente competenti, hanno svolto ispezioni presso ristoranti ubicati nei comuni di Argelato – San Giorgio di Piano e San Lazzaro di Savena, dove presso ciascuna attività di ristorazione ispezionata è stata rilevata l’omissione, da parte dei rispettivi titolari, degli obblighi di sorveglianza sanitaria e di formazione in favore e a tutela dei lavoratori impiegati ed inoltre presso il ristorante operante in San Lazzaro di Savena, è stata altresì accertata la presenza di 1 lavoratore straniero, in “nero”, regolare sul territorio, ma impiegato senza alcun tipo di contratto di lavoro o tutela, come lavapiatti.

Per tali motivi sono state irrogate sanzioni ammnistrative per circa 10.000 euro per lavoro “nero”, con applicazione altresì del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e sanzioni di carattere contravvenzionale per oltre 9.000 euro, con il deferimento in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria felsinea dei rispettivi titolari per violazioni inerenti la materia prevenzionistica di cui al D.Lgs 81/2008.

I controlli finalizzati a contrastare il lavoro “nero” ed alla verifica del rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, a salvaguardia e a tutela dei lavoratori proseguiranno, congiuntamente all’Arma Territoriale del Comando Provinciale di Bologna, nelle prossime settimane su tutto il territorio della provincia.

 

















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