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Il Consiglio comunale di San Felice vota per la vendita della farmacia

Lo scorso 27 ottobre il Consiglio comunale di San Felice sul Panaro ha approvato l’alienazione della farmacia comunale di Rivara, da esperire mediante procedura a evidenza pubblica, con il voto favorevole del gruppo di maggioranza “Noi Sanfeliciani” e il voto contrario del gruppo di opposizione “Rigeneriamo San Felice”.

La farmacia non sarà chiusa, non cambierà sede e continuerà a erogare i suoi servizi ai cittadini: semplicemente non sarà più un’azienda speciale del Comune, ma una farmacia privata come le altre di San Felice. A puntare i riflettori sulla struttura gestionale della farmacia è stato il nuovo amministratore unico, che ha evidenziato alcune criticità di natura giuridica e amministrativa rispetto alla legge Madia, In particolare ha evidenziato che l’assenza di dipendenti facenti capo all’azienda speciale, contravviene al disposto dell’articolo 20, comma 2, del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (Tusp), rendendo quindi necessario un intervento di razionalizzazione dell’azienda stessa. Non avendo mai ricevuto alcuna segnalazione dal precedente amministratore unico, il Comune si è subito attivato inviando in prima battuta una richiesta di parere alla sezione regionale della Corte dei Conti che ha confermato quanto segnalato dall’amministratore unico, ribandendo che l’attuale assetto della farmacia comunale non è più ammissibile. L’Amministrazione ha quindi avviato una profonda riflessione, avendo però come priorità la tutela della salute dei cittadini, il proseguimento di un servizio nella frazione di Rivara e alla comunità, e l’interesse del Comune. Si è così dato mandato al segretario comunale, Valentina Minei, e al responsabile del Servizio Affari Generali e Gestione Risorse, Lorenzo Rosa, di effettuare un approfondimento istruttorio, avvalendosi anche di supporto giuridico esterno, per individuare la forma più opportuna di gestione della farmacia comunale, nonché di valutare la possibilità di alienazione della stessa. A supporto dell’analisi già avviata è stata altresì richiesta una relazione consultiva anche allo studio legale Guiducci di Reggio Emilia, dalla quale sono peraltro emerse criticità giuridiche e amministrative ulteriori rispetto a quelle già segnalate; criticità che fanno riferimento al contrasto tra gli aspetti organizzativi e gestionali della farmacia e le normative vigenti. Una bocciatura senza appello dell’assetto dato alla farmacia comunale dalle precedenti Amministrazioni a partire dal 2013, assetto modificato e adattato negli anni successivi. «Esaminate con attenzione, con il supporto di tecnici e legali e sulla base dei pareri espressi, tutte le opzioni possibili – spiega il sindaco Michele Goldoni – l’Amministrazione comunale ha ritenuto che l’alienazione fosse la strada più percorribile allo stato attuale, tenuto conto della complessità di realizzare formule diverse di gestione che comunque potrebbero non generare con certezza gli introiti attuali della farmacia. Anche in ragione dell’elevatissimo indebitamento attuale del Comune, che di fatto ne ingessa l’operato, la scelta dell’alienazione è parsa quindi la più virtuosa, come peraltro ribadito dal Revisore dei conti nel proprio parere». Per quanto riguarda poi il rischio di un eventuale trasferimento dell’attuale sede della farmacia, tale ipotesi non potrà mai verificarsi, poiché la scelta di ubicazione delle farmacie è sottoposta a particolari vincoli e condizioni. Il trasferimento di una sede farmaceutica è ammesso infatti solo all’interno della medesima “zona” individuata dalla pianta organica approvata, ogni due anni, dal Comune, con provvedimento ampiamente discrezionale, tenuto conto delle esigenze specifiche del territorio e della popolazione interessata. Per questo motivo, oltre a non essere chiusa, la farmacia continuerà a servire la comunità di San Felice nel luogo in cui è attualmente ubicata. Tutta la documentazione relativa alla discussione in Consiglio comunale sarà comunicata alla Corte dei Conti.

 

 

















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