L’Azienda Usl di Bologna e l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola partecipano alla Giornata Internazionale della Rianimazione Cardiopolmonare (RCP): dedicata al coinvolgimento e alla sensibilizzazione sulle manovre salvavita, nell’ambito di “Viva! La settimana RCP”. L’occasione permette di focalizzarsi sull’importanza di aderire al progetto DAE RespondER, l’app che consente ai laici di intervenire volontariamente in caso di emergenze per arresto cardiaco, con il supporto dei professionisti sanitari, sia tramite telefono che in videochiamata, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Oggi solo l’1% degli emiliano-romagnoli la utilizza.
Un ruolo, quello dei laici, fondamentale su una patologia dove ogni secondo può fare la differenza: l’uso di un defibrillatore entro 3-5 minuti dall’inizio dell’arresto cardiaco può far salire la sopravvivenza fino al 50-70%. Ma se nessuno interviene e visti i tempi variabili di arrivo dei soccorsi, le probabilità di sopravvivenza calano del 10-12% ogni minuto che passa.
“In Emilia-Romagna su 3,5 milioni di cittadini che potrebbero scaricare l’app, oggi la usano circa in 27.200, di cui 6.605 nella Provincia di Bologna. – spiega Federico Semeraro, rianimatore di Ausl Bologna e Presidente dell’European Resuscitan Council – E se pensiamo che il contributo dei cittadini registrati al DAE RespondER è stato già determinante nel 13% dei casi dal 2017 (anno di partenza del progetto) ad oggi, si può intendere quanto potrebbe fare la differenza ampliare la rete di soccorso sul territorio coordinata dai professionisti. Ripeterlo ancora una volta è fondamentale: riconoscere un arresto cardiaco, chiamare i soccorsi e attivare le prime procedure di soccorso in attesa degli operatori 118 ha un impatto elevatissimo sulla prognosi dei pazienti”.
A Bologna, nel 2024, si sono verificati circa 250 arresti cardiaci extraospedalieri. Secondo uno studio (EuReCa Three 2022), coordinato da Ausl Bologna e IRC, in Europa sopravvive circa il 7,5% dei pazienti trattati dal sistema di emergenza, con un tempo medio di arrivo dei soccorsi di 12,2 minuti. In Italia la sopravvivenza è pari al 6,6%, con un tempo medio di arrivo dei soccorsi di 13 minuti. A Bologna questo dato era del 12,7% ed è salito al 20,6% nel 2024, anche grazie all’avvio precoce delle manovre di rianimazione da parte dei cittadini con il supporto della Centrale Operativa 118.
“Sono dati che vanno letti con il giusto approccio, in Europa abbiamo diversi sistemi di presa in carico delle emergenze – continua Semeraro – ma ci danno comunque una fotografia dell’esperienza e della competenza che abbiamo sviluppato nei servizi di emergenza-urgenza in Emilia-Romagna e a Bologna”.
Si amplia la rete dei defibrillatori pubblici sul territorio
Attualmente i DAE pubblici registrati dal 118 nell’area metropolitana ammontano a 1.711, mentre sono 10.053 in Emilia-Romagna. Grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna di 297.000 euro all’Azienda USL di Bologna, è in corso di completamento la distribuzione di 159 nuovi DAE nei comuni dell’area metropolitana bolognese, con l’obiettivo di omogeneizzare la presenza di dispositivi salvavita sul territorio, privilegiando luoghi aperti anche durante le ore notturne. In Emilia-Romagna l’investimento complessivo della Regione è di 1,5 milioni di euro. Oltre ai comuni sono stati consegnati DAE anche a enti impegnati nelle emergenze al fianco del 118 come Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino.
Come funziona DAE RespondER
DAE RespondER è un’applicazione sviluppata dal 118 Emilia-Romagna ed è attiva dal 2017. Scaricabile gratuitamente su ogni tipologia di dispositivo mobile, è disponibile per tutti i cittadini maggiorenni sul territorio regionale, senza l’obbligo di avere eseguito corsi per eseguire manovre di rianimazione e disostruzione.
Il funzionamento è semplice: tramite il consenso espresso l’app geolocalizza il cittadino/a, sia in modo statico che dinamico (sempre tramite autorizzazione). In caso di un’emergenza per arresto cardiaco nelle vicinanze la centrale del 118, contestualmente all’invio dei sanitari e al mezzo di soccorso, fa partire una “notifica” ai cittadini in prossimità. Il cittadino in modo semplice, utilizzando un’interfaccia sull’app, può accettare o rifiutare la “chiamata”.
Nel caso in cui possa accettare viene immediatamente messo in contatto con un operatore del 118 che coordina tutta l’attività dando al cittadino (First RespondER) le indicazioni. Fondamentale in questo senso anche la presenza dei defibrillatori sul territorio. Il 118 individua, infatti, lo strumento più vicino all’evento e al cittadino e lo supporta nel prendere il defibrillatore e/o per iniziare le manovre in attesa dell’imminente arrivo dei soccorsi. Se disponibili vengono attivati anche più soccorritori laici contemporaneamente così da attivare sia il recupero del defibrillatore che l’inizio delle manovre di rianimazione guidate dal personale del 118.
Da fine 2024, nell’area Emilia Est (Bologna, Imola, Ferrara e Modena) l’invio dei DAE RespondER è stato esteso dai luoghi pubblici anche alle abitazioni private in cui si verifichino situazioni di sospetto arresto cardiaco, in quanto la maggior parte degli arresti cardiaci avvengono proprio a domicilio. L’estensione alle case private accresce la capacità del sistema di intervenire tempestivamente e di effettuare le manovre di rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione il prima possibile, con l’obiettivo di migliorare gli esiti neurologici in caso di arresto cardiaco, dove ogni minuto è estremamente prezioso.
Cresce il tasso di risposta. A livello regionale, la percentuale di eventi che ricevono una risposta da parte di un DAE Responder è passata dal 27% del 2022 a quasi il 47% nel 2024, con una proiezione che supera il 50% per la prima metà del 2025. Questo indica una crescente efficacia della rete di soccorritori. L’area metropolitana di Bologna mostra performance superiori alla media regionale, con un tasso di risposta che nel 2024 si attesta al 59%, evidenziando una particolare densità e reattività della rete di volontari.
Il sistema è stato inoltre inserito nel Portale del Riuso della Pubblica Amministrazione, rendendolo disponibile gratuitamente ad altre Centrali Operative 118 che la volessero integrare. A oggi, l’app è stata implementata a livello regionale in Friuli-Venezia Giulia e nelle Marche e nella Repubblica di San Marino.
Le iniziative dedicate di Ausl Bologna e IRCCS Policlinico di Sant’Orsola
Durante l’intera giornata del 16 ottobre sono numerose le attività organizzate dalle Aziende per rafforzare la rete territoriale e coinvolgere la comunità.
All’Ospedale Maggiore stanno partecipando alle attività circa 200 fra studenti delle scuole secondarie e cittadini impegnati nell’esercitazione delle manovre salvavita su manichini, per provare l’uso dei defibrillatori semiautomatici (DAE), apprendere le tecniche di disostruzione e scoprire il progetto DAE RespondER. I partecipanti saranno coinvolti anche in un tour della Centrale Operativa 118 Emilia Est e dell’Eliporto.
Al Policlinico di Sant’Orsola, questo pomeriggio saranno oltre 70 i familiari coinvolti nei corsi per le manovre di disostruzione e le 8 manovre salvavita della rianimazione pediatrica con sessioni pratiche su manichini. In occasione dei 10 anni della fiaba “Il Picnic Mozzafiato”, sarà donata una copia ad ogni partecipante, per continuare a educare e sensibilizzare alla cultura del soccorso.
In Italia si stimano oltre 5.000 episodi di ostruzione acuta delle vie aeree nei bambini ogni anno. In circa 50–70 casi l’evento si conclude con un decesso, spesso evitabile con un intervento immediato e corretto da parte di chi assiste il bambino.