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Maletti: all’Ex Corni di Modena studenti, ricercatori, dottorandi. E la guardiania contro il degrado

Rendering comparto ex Corni

“I destinatari dei posti letto nel nuovo studentato all’Ex Corni, vincolati dallo schema di accordo col Comune, sono studenti, ricercatori, borsisti e dottorandi, docenti di Unimore, di enti di ricerca e centri di formazione professionale, persone con contratto di lavoro o formazione nelle imprese modenesi e negli enti pubblici”.

Lo ha spiegato la vicesindaca e assessora alle Politiche abitative e Piano per la casa Francesca Maletti rispondendo a un’interrogazione sul “comparto ex Fonderia Corni e il perseguimento dello scopo di ampliare l’offerta di alloggi per studenti universitari”, presentata in Consiglio comunale da Elisa Rossini di Fratelli d’Italia. La consigliera chiedeva, nello specifico, chi saranno i destinatari dei posti letto riservati al Comune e quali tariffe verranno applicate dal gestore.

“Per quanto riguarda le tariffe – ha continuato Maletti -, desunte dal sito del gestore Campus X e riferite alla quota di posti letto che non trovano collocazione nel 10% oggetto della convenzione con il Comune e nel 15% di stanze destinate ad affitti brevi, sono state aggiornate dopo la candidatura, con esito positivo, al bando Ministeriale del 26 febbraio 2024 n. 481, che ha portato a una riduzione dei costi: avranno quindi prezzi calmierati per 12 anni, in base a quando definito dalla norma”.

Rossini chiedeva, inoltre, come si valuta l’accoglienza di altri utenti insieme agli studenti e se, “a causa della struttura degli edifici senza balconi e della dimensione ridotta degli alloggi non vi sia il rischio di abbandono della funzione originaria e di degrado sociale ed ambientale”.

“Premesso che la quota di camere destinata agli affitti brevi è presso gli ultimi due piani di una sola delle torri, la struttura garantisce idonee forme di prevenzione rispetto a eventuali episodi spiacevoli garantendo la guardiania agli ingressi 24 ore su 24 e la videosorveglianza nelle aree comuni, al pari di molte strutture simili sul territorio nazionale – ha spiegato la vicesindaca -. La quota destinata agli affitti brevi è limitata al 15% delle camere durante tutto il periodo delle lezioni e degli esami e può essere estesa alle altre camere solo nei mesi estivi (al massimo luglio e agosto). La gestione dell’immobile è affidata a un operatore specializzato che garantisce da molti anni il funzionamento di numerose strutture simili sul territorio nazionale, tutte realtà in cui l’utenza è composta per larghissima parte da studenti fuori sede. La struttura, la sua organizzazione gestionale e i servizi centralizzati sono effettivamente studiati per le esigenze di studenti, dottorandi, borsisti o giovani in formazione, come definito dall’Accordo di gestione. L’intervento dei diversi soggetti coinvolti (fondo finanziatore, costruttore, gestore), a loro volta legati da contratti vincolanti redatti sulla base di specifici piani economico-finanziari, fanno presupporre che il modello ormai consolidato, già sperimentato in altre realtà sul territorio nazionale, possa rivelarsi affidabile anche a Modena. Inoltre, è stata prevista la figura del Community Manager che curerà gli aspetti legati alla gestione delle persone che vivranno in quel luogo, avendo come obiettivo il benessere delle persone”, ha concluso Maletti.

















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