sabato, 4 Ottobre 2025
17 C
Comune di Sassuolo
HomeReggio EmiliaUn bimbo di dodici mesi riacquista l’udito grazie a un impianto cocleare...





Un bimbo di dodici mesi riacquista l’udito grazie a un impianto cocleare di ultima generazione: l’intervento a Reggio Emilia

Grazie a una memoria interna il dispositivo, all’avanguardia in Europa, consente di salvare le mappature specifiche di ogni paziente, personalizzando così l’esperienza uditiva. Ogni anno in Regione nascono in media 121 bambini affetti da sordità, dal 2012 attivi i programmi di screening uditivo neonatale

Un impianto cocleare intelligente di ultima generazione che permette di migliorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti affetti da sordità. È quello che l’équipe della Struttura Dipartimentale di Audiologia e Otochirurgia di Reggio Emilia – Castelnovo né Monti, diretta da Giovanni Bianchin, ha inserito su un bambino di un anno. Il piccolo, operato lo scorso luglio e dimesso dopo pochi giorni, è in ottime condizioni.

Si tratta di uno dei primi interventi di questo tipo eseguiti in Emilia-Romagna e in Italia. Il nuovo dispositivo è il primo sistema di impianto cocleare smart disponibile a livello internazionale che si caratterizza per una memoria interna ed è capace di offrire prestazioni uditive intelligenti e personalizzabili, integrandosi con le moderne tecnologie digitali.

L’intervento è frutto di un importante lavoro multidisciplinare che è partito dallo screening uditivo effettuato alla nascita a Reggio Emilia, cui ha fatto seguito un percorso riabilitativo protesico che si è concluso con l’intervento chirurgico.

“L’intervento eseguito a Reggo Emilia- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi– è un tassello importante per il futuro della sanità pubblica emiliano-romagnola, che deve essere sempre più tecnologica, inclusiva e capace di rispondere ai bisogni dei pazienti. Quello impiantato su un bambino di appena un anno è uno strumento di alta tecnologia che la nostra sanità pubblica, in questo caso l’Ausl IRCCS di Reggio Emilia, da sempre all’avanguardia nel campo della correzione della sordità infantile, può offrire. Grazie davvero all’équipe e a tutti i professionisti che hanno reso possibile questo intervento, frutto di un lavoro di squadra partito proprio dallo screening uditivo neonatale che viene fatto ai neonati”.

“Diverse- spiega il dottor Giovanni Bianchin– sono le tipologie di impianti cocleari a disposizione, che possono essere adattate alle condizioni del sistema uditivo del paziente sia adulto che bambino, con elevate percentuali di risultati soddisfacenti e notevole miglioramento della qualità di vita degli operati, come testimonia il percorso di trentacinque anni di questa attività a Reggio Emilia e il notevole incremento determinato dalla attivazione della sede chirurgica di Castelnovo né Monti. Questa chirurgia può essere realizzata solo con la collaborazione di diverse figure professionali, tra cui l’anestesista pediatrico risulta determinante. Importante quanto la chirurgia se non di più, è lo staff riabilitativo composto dall’audiologo Infantile, dalle logopediste e dai tecnici di audiometria di cui alcuni preposti alla regolazione dell’impianto ed all’analisi dei risultati ai test sonori”.

Con questo intervento, grazie all’impiego delle più moderne tecnologie e alle competenze specifiche messe in campo, Reggio Emilia si conferma centro di eccellenza per la diagnosi e il trattamento dell’ipoacusia pediatrica e non, tanto che a Castelnovo né Monti ha sede la Federazione Nazionale Sport Sordi che vede l’arrivo periodico di ragazzi ipoacusici da tutta Italia.

L’impianto cocleare smart

Il nuovo tipo di impianto cocleare “smart” ha una memoria interna e consente di salvare le mappature specifiche di ogni paziente, personalizzando così l’esperienza uditiva. Insieme alle tecniche di riabilitazione successive, permette di migliorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti affetti da sordità.

L’impianto cocleare, che è stato posizionato all’interno dell’orecchio e in prossimità di esso sotto la cute, è in grado di captare e convertire i segnali acustici provenienti dall’esterno in segnali elettrici destinati a stimolare direttamente il nervo acustico. Il dispositivo svolge la funzione che l’orecchio interno danneggiato (coclea) non riesce più a compiere. Il nuovo dispositivo è il primo sistema di impianto cocleare smart disponibile a livello internazionale che si caratterizza per una memoria interna che permette di immagazzinare le specifiche di elaborazione del suono (mappa uditiva del paziente) in modo sicuro nell’impianto stesso e consente, in caso di necessità, di poterle poi trasferire a un nuovo processore esterno. Inoltre permette l’accesso per alcuni aggiornamenti attraverso un’applicazione interna dedicata.

Lo screening uditivo neonatale

Dal 2012 sono attivi in Emilia-Romagna programmi di screening uditivo neonatale universale e di sorveglianza audiologica nei primi anni di vita, con l’obiettivo di identificare i deficit uditivi congeniti entro i primissimi mesi e quelli a esordio successivo immediatamente dopo la loro manifestazione.

Lo screening dell’udito neonatale universale rappresenta un fattore decisivo per una buona formazione scolastica e per maggiori capacità di inclusione sociale e lavorativa, in particolare quando associato a un intervento precoce.

In Emilia-Romagna ogni anno nascono in media 121 bambini affetti da sordità, corrispondente ad una prevalenza di circa 3.02 ogni 1.000 nati.  Sono calate le nascite, ma aumentata la sopravvivenza dei gravi pretermine con conseguente aumento del numero di bimbi con   danni uditivi. I bambini con ipoacusia e, in particolare, quelli in cui si rende necessario avviare tempestivamente una riabilitazione sia di tipo protesico che chirurgico (impianti cocleari) sono presi in carico presso i servizi territoriali e rappresentano, per la fascia di età 0-17, quasi il 2% di tutti i bambini in carico alle UONPIA – Unità Operativa Neuropsichiatria Psicologia Infanzia Adolescenza della nostra regione.

Nel 2023 in Emilia-Romagna sono nati 99 bambini con ipoacusia, di cui circa il 10% presenta ipoacusia profonda bilaterale. Sono proprio questi i bambini che, in genere, vengono avviati precocemente ad un percorso riabilitativo uditivo con impianto cocleare. Nello stesso anno 29.045 neonati sono stati sottoposti a screening.

Il coordinamento dello screening uditivo neonatale è affidato al Tavolo Regionale Disabilità Uditive. Composto da 21 rappresentanti, espressione delle diverse aree professionali per ogni Ausl della Regione, è coordinato dalla dottoressa Michela Cappai per la Regione Emilia-Romagna e dal dottor Giovanni Bianchin per la parte tecnica. Il Tavolo si interessa, inoltre, dell’applicazione della legge regionale 2 Luglio 2019 n. 9 “Disposizioni a favore dell’inclusione sociale delle persone sorde, sordo – cieche e con disabilità Uditiva”.

















Ultime notizie