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Omicidio di Morsiano la cassazione conferma il ricorso della Procura: carcere per il presunto omicida

Nuovi sviluppi nell’inchiesta sull’omicidio del 63enne Stefano Daveti, morto nel giugno 2024 tre giorni dopo il ricovero all’Ospedale Maggiore di Parma a causa delle gravissime lesioni riportate durante un’aggressione a colpi di spranga, seguita a una lite per futili motivi con i vicini di casa, padre e figlio, ritenuti presunti responsabili del reato di concorso in omicidio del 63enne.

I due indagati erano stati sottoposti a differenti misure cautelari: al padre non è stata applicata alcuna misura detentiva, poiché il Giudice per le indagini preliminari di Reggio Emilia ha rigettato la richiesta della Procura di custodia cautelare in carcere, ritenendo insufficienti gli indizi a suo carico, il figlio, nel gennaio scorso, era finito ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico in luogo della custodia in carcere richiesta dalla Procura.

Al riguardo, il Sostituto Maria Rita Pantani, proponeva al Tribunale di Bologna – Sezione Impugnazioni Cautelari Penali – l’appello cautelare avverso l’ordinanza adottata dal Tribunale di Reggio Emilia che rigettava la richiesta della Procura di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del 49enne indagato. Il Tribunale Riesame del capoluogo felsineo, ritenuta la fondatezza del gravame rispetto alla posizione del 49enne, accoglieva l’appello della Procura e disponeva nei confronti dell’indagato l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere in sostituzione di quella degli arresti domiciliari invece applicatagli dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia.

Dopo che il 2 ottobre scorso la Suprema Corte di cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, la misura è divenuta esecutiva. Il provvedimento è quindi giunto ai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnovo Monti, che coordinati dalla Procura reggiana avevano eseguito le indagini, i quali vi hanno dato esecuzione traendo in arresto il 49enne che al termine delle formalità di rito è stato condotto in carcere.

 

















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