martedì, 26 Agosto 2025
17.1 C
Comune di Sassuolo
HomeIn evidenza Reggio EmiliaInfanzia, a Reggio Emilia l'anno scolastico 2025/2026 scalda i motori





Infanzia, a Reggio Emilia l’anno scolastico 2025/2026 scalda i motori

Al Loris Malaguzzi il sindaco Massari e l’assessora Mahmoud hanno incontrato rappresentanti di docenti e personale di tutte le scuole reggiane

Le scuole reggiane scaldano i motori, in attesa dell’avvio dell’anno scolastico 2025 – 2026: nella mattinata di oggi, martedì 26 agosto, si è riunita al Centro Loris Malaguzzi l’equipe allargata dell’Istituzione nidi e scuole d’infanzia, costituita da una rappresentanza del personale scolastico. L’incontro ha visto il coinvolgimento di oltre 150 persone, due rappresentati per ogni scuola tra pedagogiste, insegnanti, educatrici, cuochi, operatori scolastici e atelieristi, dello staff dell’Istituzione scuole e nidi d’infanzia, delle cooperative dei nidi a gestione convenzionata, di Reggio Children srl, della Fondazione Reggio Children e dell’Amministrazione comunale.

La mattinata è iniziata con un minuto di silenzio in memoria degli oltre 12.000 bambini uccisi a Gaza e con la lettura dei nomi di alcune delle vittime. Al tavolo dei relatori il sindaco Marco Massari, Marwa Mahmoud, assessora alle Politiche educative, Nando Rinaldi e Federico Ruozzi, rispettivamente direttore e presidente dell’Istituzione scuole e nidi d’infanzia e Daniela Lanzi dello staff pedagogico dell’Istituzione.

Ad aprire l’incontro è stato il sindaco Marco Massari che ha innanzitutto ricordato la figura di Carla Rinaldi: “Per lei l’educazione ha un profondo significato politico, non è confinata a un’età o a un luogo, ma attraversa tutta la vita e coinvolge il benessere individuale e collettivo in una prospettiva che intreccia cura, cultura, sostenibilità e responsabilità sociale. Tra città e sistema educativo ci deve essere uno scambio continuo e proficuo”. Massari ha quindi sottolineato come “i livelli di scolarizzazione, senza eguali in Italia, raggiunti a Reggio siano il frutto di una chiara scelta politica e come diceva Carla ‘non c’è Reggio Approach senza Reggio Emilia né Reggio Emilia senza Reggio Approach’, che non è un modello statico, ma si evolve adattandosi ai tempi e avendo sempre al centro la scuola e i bambini. Siamo al lavoro per rendere sempre più coeso, armonico ed efficace il nostro sistema educativo basato su istituzione, Reggio Children srl e Fondazione Reggio Children ETS – ha continuato il sindaco – che si caratterizza per la partecipazione diffusa (dal personale ai genitori all’intera comunità), per la sua natura civica e pubblica (che ne escludono la privatizzazione e la esternalizzazione), per la centralità che hanno per l’amministrazione le politiche educative in termini di valore ed anche per investimenti economici”.

Anche Marwa Mahmoud ripercorrendo il primo anno di mandato, nell’ambito della delega allo 0-6, ha ricordato la figura di Carla Rinaldi e sottolineato “l’impatto profondo che la sua scomparsa ha avuto sull’intero sistema”. L’assessora ha poi posto l’accento sul futuro e sulle sfide che il sistema deve affrontare nei prossimi mesi: “Nonostante il calo demografico, si registra un aumento delle famiglie che richiedono servizi, insieme a un costante incremento di bambini con diritti speciali. Il futuro delle scuole e dei nidi è una sfida sia dal punto di vista economico, gestionale e di partecipazione”.

Oltre agli interventi di natura pedagogica e informativa nei confronti del personale scolastico ad opera di Annalisa Rabotti e Erica Iotti, hanno preso la parola il direttore Nando Rinaldi che ha sottolineato l’importanza della scuola e dei nidi per abbattere le diseguaglianze di partenza riprendendo uno studio di Renato Zangheri: “Nella relazione che accompagna il bilancio 1902 c’era scritto: Per la scuola, procuriamo di spendere bene, ma non siamo avari in questo campo, perché l’istruzione distrugge la miseria”. Infine, Federico Ruozzi presidente dell’Istituzione ha sottolineato: “Far partire la ricerca dalle scuole rende il Reggio Approach peculiare rispetto ad altri. Occorre però contrastare la tendenza all’immobilismo sollecitando sempre i processi partecipativi”.

 

















Ultime notizie