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Imprese a guida straniera in calo: a fine giugno -3,2% a Reggio Emilia

Foto d’archivio – Copyright: Meridiana Immagini

Si conferma in calo il numero delle imprese guidate da stranieri in provincia di Reggio Emilia.

Pur collocandosi ancora saldamente al primo posto della graduatoria regionale per incidenza del numero di imprese a guida straniera sul totale delle realtà produttive attive (17,3%), alla fine dei primi sei mesi del 2025 il nostro territorio evidenzia un calo del 3,2% (era -3,6% a fine marzo) rispetto allo stesso periodo del 2024; le imprese attive guidate da stranieri risultano così 8.103, con 272 unità in meno rispetto a giugno 2024.

Tra i settori in crescita – come evidenziano le analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di commercio dell’Emilia – spicca quello dei servizi alle imprese con un +7,6%, grazie al quale le imprese guidate da stranieri sono salite a 766 unità.

In aumento anche l’agricoltura, che cresce del 3,1% (100 imprese a guida straniera), e le  attività di alloggio e ristorazione, come ultimo comparto che si attesta in territorio positivo con un +1,6% (560 imprese a guida straniera)

Tra i settori in calo, quelli in maggiore sofferenza appaiono la manifattura (-7,6%, con 1.003 unità attive) e le costruzioni, che rappresentano il comparto in cui si registra la maggiore concentrazione di imprese a guida straniera. In questo caso si è registrato un calo del 4,9%, che ha portato questa tipologia di imprese a 3.885 unità, la cui incidenza sul totale delle imprese a guida straniera attive a Reggio Emilia è pari al 47,9%.

In calo, infine, anche il commercio (-3,7% e 1.227 imprese attive) e i servizi alla persona che, con una diminuzione del 2,0%, hanno visto le attività a guida straniera scendere a 543.

Guardando alla natura giuridica delle imprese oggetto di analisi, si osserva che per la maggior parte sono aziende individuali, con 5.887 unità e un’incidenza del 72,7% sul totale delle imprese guidate da stranieri nella nostra provincia. Seguono le società di capitale con 1.748 unità (il 21,6% del totale), le società di persone con 430 unità (5,3% del totale) e infine i consorzi, le cooperative ed altre forme d’impresa che, seppur sommate, con 38 unità non raggiungono l’1,0%.

Tra i Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri (con riferimento alle sole 5.887 imprese individuali, le uniche per cui è possibile associare la nazionalità al titolare), quello più rappresentato è l’Albania, con 797 imprese individuali e una quota del 13,5% sul totale delle unità attive a guida straniera.

Seguono poi Paesi, in maggioranza Extra-Ue, che contano un numero rilevante di imprese individuali: Cina con 766 unità e incidenza al 13,0%, Tunisia con 621 (10,5%), Marocco con 567 (9,6%), Egitto con 530 (9,0%), Pakistan con 402 imprese (6,8%), Nigeria con 392 (6,7%) e, all’ottavo posto, ma prima tra i paesi comunitari, la Romania con 270 unità attive e un’incidenza sul totale del 4,6%.

















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