Ha tentato di estorcere 20.000 euro a un collega, minacciando di coinvolgere anche lui nell’inchiesta che lo vedeva indagato: l’estate scorsa – infatti – era finito nei guai per concussione, dopo aver chiesto una tangente di 200 euro per chiudere un occhio e stracciare una multa.
I carabinieri della compagnia di Medicina, hanno arrestato F. C., 53 anni, di origine palermitana ma da anni trapiantato con la famiglia a Sesto Imolese, dal 2002 dipendente della Provincia di Bologna, addetto al settore viabilità con l’incarico di compiere verifiche, e fare sanzioni, sulla segnaletica e la cartellonistica.
Sfruttando il ruolo di pubblico ufficiale, secondo l’accusa, nel luglio scorso aveva chiesto 200 euro ad un imprenditore di Medicina per salvarlo da una multa più salata.
La vicenda era venuta a galla e il funzionario era stato subito sospeso dal servizio e arrestato dai carabinieri per concussione. Poco dopo era arrivata una condanna, con rito abbreviato, a un anno e quattro mesi. Dopo averne scontati sei agli arresti domiciliari, è tornato in libertà.
Nonostante fosse ancora retribuito dalla Provincia, benchè sospeso, l’uomo si è trovato in difficoltà economiche. A gennaio avrebbe così contattato un collega pretendendo la somma di 20.000 euro sotto la minaccia di accusarlo di essere stato suo complice.
Quando ha capito che l’uomo faceva sul serio, il collega si è rivolto ai carabinieri, che insieme al Pm Flavio Lazzarini hanno avviato una nuova indagine con intercettazioni e pedinamenti.
Sabato scorso è stato organizzato un incontro ‘trappola’, con la consegna controllata di una prima tranche di denaro: 1.000 euro, opportunamente segnati e fotocopiati. Dopo il passaggio della ‘mazzetta’, nell’auto della vittima con un militare nascosto nel bagagliaio, per l’uomo sono nuovamente scattate le manette.