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Prosegue a Modena l’Altro Suono festival con il recital del pianista Emanuele Arciuli

Con un vasto repertorio che spazia da Bach ai nostri giorni, Emanuele Arciuli è uno dei più importanti pianisti italiani, ospite regolare di festival, orchestre ed istituzioni musicali tra le più prestigiose a livello internazionale. Nel 2011 gli è stato conferito il premio della critica musicale italiana “Franco Abbiati” come miglior solista dell’anno. Dal settembre 2023 è Accademico effettivo di Santa Cecilia. Molti dei suoi progetti discografici sono dedicati ad autori americani; Walk in Beauty (Innova Recording) ha ottenuto una nomination ai Grammy Award, dopo quella già ricevuta per il CD Bridge dedicato a George Crumb.

Il programma guarda a due culture fondamentali nella definizione dell’identità americana, quella afroamericana e quella nativa americana. Gli Indiani d’America sono ancora oggi vittima di pregiudizi e ignoranza. Nonostante il genocidio perpetrato ai loro danni, non si sono estinti, ed anzi rappresentano, oggi, una importante risorsa nei vari campi delle arti. La musica d’arte, o musica colta, ha conosciuto, negli ultimi cinquant’anni, un promettente fiorire di compositori nativi, alcuni dei quali occupano ormai un posto nella storia della musica. Il capostipite, l’iniziatore di questa tradizione, è Louis W. Ballard, di origine Cherokee, allievo di Milhaud e Castelnuovo-Tedesco, compositore scomparso nel 2007, e che a Emanuele Arciuli ha dedicato il Concerto per pianoforte e orchestra Indiana Concerto, tenuto a battesimo a Indianapolis. Incompiuto, per la scomparsa di Ballard, il brano è stato completato da Brent Michael Davids, Mohicano di Minneapolis, del quale si esegue in prima assoluta a Modena un brano, pure scritto per Emanuele Arciuli. Ancora per Emanuele è stata composta dalla violoncellista e compositrice (Ojibwe) Dawn Avery un’ampia suite, di cui viene eseguito un movimento. Infine, del talentuoso giovane pianista-compositore Connor Chee, nativo dell’Arizona, si ascoltano alcuni Navajo Vocables, trascrizioni di canti tribali che Chee ammanta di armonie preziose e di una raffinata scrittura pianistica. Il coté afroamericano trova, invece, spazio con Margaret Bonds, prima pianista nera a esibirsi con le grandi orchestre americane. Il suo Trouble Waters rielabora uno spiritual molto noto, ed è un brano di grande sostanza strumentale ricco di venature jazzistiche. Su Thelonious Monk, pietra miliare del pianismo jazz contemporaneo, Emanuele Arciuli ha realizzato un progetto commissionando a venti tra i maggiori autori americani una variazione ciascuno su Round Midnight, il suo titolo più noto. Due di questi brani, ad opera di John Harbison e Michael Daugherty, vengono eseguiti nel recital: si tratta di Omaggi a Monk di grande sapienza pianistica e conoscenza del linguaggio jazzistico. Infine, Sound-Gone, del compositore nero Stephen Chambers, convertito all’Islam col nome di Talib Rasul Hakim, una sintesi di sperimentazioni d’avanguardia e di jazz, e Winnsboro Cotton Mill Blues di Frederic Rzewski, capolavoro pianistico che unisce il primitivismo alienante delle macchine al blues, in una ballad di grande bellezza, ispirata ai canti degli operai afroamericani, omaggio a un compositore fondamentale nel pianoforte contemporaneo.

Biglietti 20€ salvo riduzioni.

















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