Dopo vent’anni di chiusura, la Torre del Pubblico Orologio di Rubiera torna a vivere. Un simbolo storico della città, costruito nel 1556 per volontà del Comune e su progetto dell’architetto rubierese Domenico Valesino, è stato oggetto di un importante intervento di restauro, consolidamento e rifunzionalizzazione, che ne ha preservato il valore storico restituendolo alla cittadinanza come spazio attivo, accessibile e multifunzionale.
«Abbiamo voluto che la Torre non diventasse un museo, ma un luogo vivo dove si erogano servizi alla comunità – spiega il Sindaco Emanuele Cavallaro –. Oggi la Torre è sede degli Assistenti Sociali del Polo di Rubiera dell’Unione Tresinaro Secchia, con uffici riservati per ogni area di intervento: famiglie, minori, anziani, disabili. Ma è anche uno spazio per i giovani e per la cultura».
Al piano terra è stata realizzata una sala polifunzionale pensata per i ragazzi: un luogo dove studiare, incontrarsi, socializzare e partecipare ad attività culturali. La sala è dotata di maxischermo, impianto audio, angolo cucina ed è adatta anche a eventi pubblici, presentazioni e proiezioni.
Il progetto ha previsto anche il rifacimento integrale dei solai, il recupero strutturale completo e l’installazione di impianti ad alta efficienza energetica. Tutti gli ambienti sono ora climatizzati e pienamente accessibili anche alle persone con disabilità.
Il restauro ha potuto contare su un contributo di 700.000 euro della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dei progetti di riqualificazione urbana, mentre l’Unione Tresinaro Secchia ha finanziato gli arredi. Il quadro economico complessivo dell’intervento è di 1,3 milioni di euro.
Due gli appuntamenti per inaugurare ufficialmente la nuova Torre:
– Martedì 15 luglio alle ore 18.00: apertura dello spazio giovani, visita guidata alla torre, e partecipazione del concittadino Marco Bizzarri, che ha contribuito in modo fondamentale all’avvio del progetto;
– Mercoledì 16 luglio alle ore 18 : inaugurazione degli spazi dedicati ai servizi sociali, con la presenza del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale.
Il restauro ha permesso anche di riportare alla piena funzionalità l’orologio, ora elettrico ma con ancora visibili i meccanismi storici a pesi. La campana della Torre, insieme a quelle della parrocchiale e della chiesa dell’Annunziata, continua a segnare il mezzogiorno: un segno che unisce passato e presente.
«Restituire alla comunità un pezzo della propria storia – conclude il Sindaco – è anche un modo per ricordarci che, pur nei momenti difficili, se tutti decidiamo che abitiamo lo stesso tempo, ogni cosa si può affrontare insieme».