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Tre medici dell’Otorinolaringoiatria del Santa Maria Nuova in missione per due settimane in Tanzania

Hanno eseguito circa 300 visite ambulatoriali e 50 procedure chirurgiche nel distretto testa collo in due settimane di lavoro in una zona della Tanzania dove sono quasi assenti i servizi di Otorinolaringoiatria. Si tratta di sei medici italiani di cui tre professionisti in forze alla struttura di Otorinolaringoiatria (Orl) del Santa Maria Nuova: il direttore Angelo Ghidini, e i due medici Davide Giordano ed Edoardo Bassano. Insieme a loro tre medici in formazione specialistica Orl dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Leonardo Roncadi, Davide Qiu Hui e Margherita Basso.

L’attività si è svolta dal 6 al 20 giugno scorsi al “Consolata Hospital Ikonda”, che è un Faith Based Hospital situato 800 chilometri a sud ovest di Dar es Salaam, capitale economica della repubblica di Tanzania. Si tratta di un Regional Referral Hospital (ospedale di riferimento regionale) dove si eseguono attività ambulatoriali e chirurgiche.

Nelle regioni Sud occidentali della Tanzania sono purtroppo scarsissimi o quasi assenti i servizi di Otorinolaringoiatria mentre la patologia otorino è molto diffusa, per cui la richiesta e la necessità della presenza di questi specialisti per trattare patologie di orecchio, naso e gola è elevata ed essenziale per la popolazione locale. In quest’ottica ha preso vita nel 2016, in collaborazione con un gruppo di specialisti Orl italiani volontari, il progetto “Otorino al Consolata Hospital Ikonda” con l’obiettivo di ottenere una turnazione di equipe otorino che si rechino 3-4 volte l’anno a visitare e a operare a Ikonda.

Ikonda Hospital è un ospedale fondato negli Anni ‘60 dai Missionari della Consolata nel sud della Tanzania. Ha un livello di tecnologia “alto” rispetto a quello che offre la maggior parte degli ospedali tanzaniani e ciò rende possibile eseguire diagnostica e chirurgia di buon livello. Conta 300 posti letto spesso in overbooking e con ambulatori e sale d’attesa costantemente stracolmi di pazienti. Si tratta di una struttura in cui si possono erogare ai malati cure di livello equiparabile a quello che avviene in altre parti del mondo e per questo il numero di pazienti che ne usufruiscono é molto alto grazie al fatto che negli anni Ikonda Hospital ha acquisito buona fama e catturato la fiducia di una vasta popolazione proveniente da tutte le parti della Tanzania.

“Durante il nostro periodo di lavoro in Tanzania – spiega il dottor Ghidini – abbiamo eseguito esami quali l’audiometria, la fibroscopia, l’endoscopia delle vie aeree e diversi interventi chirurgici, anche molto complessi e lunghi. Un’altra cosa di cui ci siamo occupati è la formazione sia in ambulatorio che in sala operatoria: é importante insegnare e fare crescere il personale locale stanziale, sia medico che paramedico. E’ stata un’esperienza forte, impegnativa, ma arricchente sia per la condivisione con il personale dell’ospedale, che per l’incontro con i pazienti e le loro storie. Storie difficili spesso: la maggior parte dei malati cerca soluzione a malattie anche gravi e per farsi curare giunge da molti chilometri di distanza, a piedi o con mezzi di fortuna”.

















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