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Prossimi lavori di sistemazione del ponte Veggia, la risposta in consiglio dell’assessore alla Rigenerazione Urbana David Zilioli

“L’Amministrazione ha istituito un Tavolo di Coordinamento permanente, coinvolgendo istituzioni, autorità competenti e rappresentanze economiche. Sono state attivate azioni concrete, tra cui: la continuità del servizio di Trasporto Pubblico Locale, l’organizzazione dei percorsi alternativi, il confronto costante con le imprese del distretto industriale, il monitoraggio operativo delle criticità. L’impresa affidataria sta già operando nel rispetto del cronoprogramma, passando a doppi turni e anche lavorazioni notturne nella fase di chiusura totale. Nonostante condizioni meteorologiche difficili nel 2024, non sono state richieste sospensioni e il termine di esecuzione (410 giorni complessivi) è confermato”

L’Assessore alla Rigenerazione Urbana David Zilioli ha introdotto in questo modo, nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera, la risposta all’interrogazione delle opposizioni riguardante i prossimi lavori di sistemazione del ponte Veggia.

“Il ponte sarà chiuso al transito dal 16 giugno  al 16 agosto, per 60 giorni complessivi – chiarisce l’Assessore – in modo da limitare i disagi il più possibile, lontani dal periodo scolastico ed evitando interferenze con eventi strategici come il Cersaie. Il cantiere non può essere rimandato perché farlo significherebbe rischiare la perdita dei finanziamenti PNRR e soprattutto lasciare il territorio senza una rete sicura per il traffico pesante (ad oggi non ci sono alternative in caso di blocchi sul ponte del Secchia, della provinciale).

Il quadro economico complessivo ammonta a circa 8,35 milioni di euro, coperti anche fondi PNRR, regionali e dei due comuni. Al termine dell’intervento il ponte sarà pienamente transitabile per mezzi pesanti, meno esposto a chiusure improvvise in caso di piene, più resiliente per la mobilità e la competitività del Distretto e verrà realizzato un nuovo percorso protetto da guard-rail, largo circa 120 cm, migliorando la sicurezza di chi si muove a piedi o in bicicletta”.

“La chiusura del Ponte della Veggia – ha proseguito l’Assessore – per circa 60 giorni era già prevista nella fase progettuale, come indicato nel Progetto Definitivo approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 79 del 7 aprile 2023 e confermato nel Progetto Esecutivo (DGC n. 210 del 13 ottobre 2023). Le lavorazioni di consolidamento strutturale richiedono interventi simultanei su tutta la sezione trasversale: il senso unico alternato non sarebbe stato tecnicamente compatibile né con le esigenze di sicurezza dei lavoratori né con le esigenze statiche del ponte; inoltre è stato simulato che le lunghe code derivanti da un sistema semaforico andrebbero a bloccare le rispettive viabilità cittadine”.

“Sono state ipotizzate soluzioni alternative come l’installazione di un ponte Bailey  – ha proseguito Zilioli – ma sono risultate non praticabili per i costi sproporzionati (oltre 1 milione di euro) rispetto alla durata della chiusura, i tempi lunghi richiesti per le autorizzazioni e soprattutto per la mancanza di efficacia di questa soluzione, perché il ponte sarebbe ad una corsia e quindi con sistema semaforico a senso alternato, con le problematiche ben conosciute. Per rendere funzionale un ponte temporaneo, inoltre, è necessaria una serie di ricuciture viabilistiche (es rampe, infrastrutture…) con la viabilità esistente in zone delicate da un punto di vista naturalistico e soprattutto idraulico.

Già dal mese di febbraio sono stati avviati contatti con il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale per verificare l’utilizzo emergenziale della Traversa di San Michele. Le verifiche tecniche sono ancora in corso, in coordinamento con le Forze dell’Ordine, relativamente alle modalità per garantirne l’idoneità come percorso di emergenza”.

“Il cantiere in corso è particolarmente complesso – ha concluso l’Assessore David Zilioli –  si interviene su un’infrastruttura che ha oltre cento anni di vita e che richiede oggi opere di consolidamento strutturale non più rinviabili. Comprendiamo pienamente le preoccupazioni diffuse, che sono anche nostre, ma il senso di responsabilità impone di non rimandare gli interventi e di non stabilizzare situazioni precarie con richieste o aspettative che, tecnicamente o normativamente, non risultano praticabili”.

















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