Dopo anni di latitanza, la polizia ferroviaria di Bologna ha arrestato O. D. C., 48 anni, della provincia di Udine, attualmente domiciliata a San Lazzaro di Savena. Grazie alla conoscenza della lingua slava, la donna si spacciava per bosniaca e,
proponendosi come badante a domicilio, ha truffato e derubato decine di anziani fra l’Emilia e la Lombardia.
A carico della donna, che si faceva chiamare Sonja Osmanovic, il Tribunale di Como ha emesso, nel maggio 2007, un ordine di carcerazione a 21 anni di reclusione, per un cumulo di pene collezionate in una dozzina d’anni, a partire dal 1995 e per un totale di 18 sentenze di condanna.
Grazie all’indulto e ad altri benefici, dovrà scontare ‘solo’ 10 anni e 8 mesi di carcere, oltre al pagamento di una multa di 22.000 euro, per i reati di furto, truffa, ricettazione e falsità materiale.
L’indagine della Polfer bolognese è scattata dopo la denuncia presentata da una pensionata di San Lazzaro alla quale, nei circa 20 giorni di servizio della badante, erano spariti soldi e gioielli per diverse migliaia di euro.
Per lavorare presso di lei, e a casa di altri anziani, la donna aveva presentato documenti contraffatti, nei quali aveva indicato il nome fasullo, millantando di essere nata a Sarajevo nel 1965. Con la stessa documentazione avrebbe cercato di trovare lavoro anche presentandosi in alcune agenzie interinali di Bologna.
Di fronte agli agenti, che l’hanno bloccata nella sua abitazione di San Lazzaro, la donna ha inizialmente cercato di spacciarsi ancora una volta per la bosniaca Sonja, prima di ammettere la sua vera identità.


