Sciare in neve fresca lontano dalle piste affollate è un’esperienza davvero unica ed emozionante ma che può essere pericolosa se fatta senza avere cognizione dei rischi che la montagna comporta.
Da lunedì 21 a venerdì 25 gennaio parte il corso di formazione di freeride per aspiranti maestri di sci, organizzato dal Collegio dei Maestri di sci dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Scuola delle Guide Alpine del Cimone, il Soccorso Alpino, la Guardia Forestale e i Carabinieri. Il modulo di freeride, che è parte integrante del corso di 90 giorni per diventare maestro di sci, prevede l’insegnamento della tecnica di sci in neve fresca ma anche lezioni sulla sicurezza e sui pericoli in montagna, sulle tecniche di soccorso, e di nivo-meteorologia e metamorfismo del manto nevoso, finalizzate alla comprensione del pericolo valanghe. I candidati saranno dotati di pala, arva, sonda, casco e zainetto protettivo. Ogni giorni gli aspiranti maestri di sci effettueranno alcuni dei più classici e affascinanti itinerari di sci fuoripista del nostro Appennino. Si partirà lunedì 21 dal Corno alle Scale, per scendere lungo i pendii immacolati del monte Spigolino e Cupolino, per poi spostarsi verso il Lago Scaffaiolo e il Libro Aperto. Martedì sarà la volta delle nevi vergini del Cimone, dalla cui cima partono splendidi percorsi di freeride. Mercoledì si passerà in Toscana, sull’Abetone e in Val di Luce, per poi effettuare gli ultimi due giorni sull’Appennino reggiano; giovedì a Febbio e sul Cusna e venerdì nella zona del Cerreto. Sono in tutto sedici (9 per lo sci alpino, 7 per lo snowboard) gli aspiranti maestri di sci che parteciperanno al corso; saranno accompagnati da Michele Bimbi, istruttore di snowboard, Alessandro Biolchini, istruttore di sci della Scuola di Sestola, Luigi Trippa direttore della Scuola delle Guide Alpine del Cimone e Mario Taller, istruttore nazionale.
“Il freeride o sci fuori pista è una specialità che trova sempre più appassionati tra i giovani che cercano un nuovo modo di vivere la neve, più a contatto con la natura – dice Alessandro Biolchini, istruttore della Scuola sci di Sestola – Il messaggio che vogliamo dare è quello di andare fuori pista ma solo se accompagnati da personale specializzato e solo dopo essersi accertati delle condizioni meteorologiche e dopo aver consultato il bollettino delle valanghe”.
“Il corso che organizziamo è la miglior risposta a chi ci accusa di non far nulla per insegnare la sicurezza ai giovani che vogliono intraprendere la professione di maestro di sci – continua Biolchini – Nei nostri corsi abbiamo sempre insistito su temi come il pronto soccorso in pista, la prevenzione delle situazioni di rischio, la meteorologia e il pericolo valanghe. Può capitare che qualcuno di noi ogni tanto compia degli errori ma certamente noi facciamo di tutto perché ciò non avvenga. In futuro organizzeremo un corso di specializzazione per il freeride anche per chi è già maestro di sci. La nostra professione ormai richiede competenze sempre più vaste. Questa settimana, ad esempio, i canditati hanno svolto un tirocinio con una ventina di disabili sulle piste del Cimone; per loro è stata una bellissima esperienza che ha contribuito ad aumentare la consapevolezza del ruolo e della funzione di questo lavoro”.