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Bologna: sabato e domenica musei civici aperti con numerose mostre

Anche in occasione del week end dell’Epifania, i musei civici di Bologna rimarranno aperti.
Un programma speciale per i bambini è proposto dal Museo del patrimonio industriale, con un laboratorio per Costruire robot e le magiche esperienze della Fata elettricità.


Per tutti, grandi e piccini, l’occasione per visitare le straordinarie collezioni permanenti di Bologna , una vasta scelta di mostre temporanee
nonché visite guidate e conferenze. Da segnalare in particolare la mostra “Carducci e i miti della bellezza” all’Archiginnasio, e il nuovo allestimento delle sale preistoriche all’Archeologico. Si ricorda che il 6 gennaio è l’ultimo giorno per visitare le mostre
all’Archeologico, l’esposizione del Liber Paradisus e la mostra fotografica a Villa delle Rose.

Di seguito il programma degli eventi:
– Archiginnasio, Piazza Galvani 1, tel. 051 276811 Archiginnasio. Ingresso gratuito.
– Mostra Carducci e i miti della bellezza (Sala Stabat Mater)
sabato 5 gennaio: aperto ore 9-19
domenica 6 gennaio: aperto ore 10-19
La mostra rientra nell’ambito delle celebrazioni promosse dal Comitato Nazionale per il centenario della morte di Giosue Carducci (Valdicastello, 1835 – Bologna, 1907), che vede in stretta collaborazione il Comune e
l’Università di Bologna. Circa 150 opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, alcune finora mai esposte e qui presentate in sequenze e accostamenti inediti, mettono in luce il ruolo e l’importanza di Carducci nella cultura bolognese, italiana ed europea fra Ottocento e primo decennio del Novecento, ripercorrendone la vicenda intellettuale e offrendo un’immagine dello scrittore che ne sottolinei la vivacità e la
forza di impatto pubblico e sociale, inseguendo i modi con cui per anni è stato un personaggio al centro dell’attenzione e dell’immaginario
collettivo. La mostra è stata ideata da Marco A. Bazzocchi e Simonetta Santucci, e
realizzata su progetto di allestimento dell’architetto Cesare Mari.
– Mostra Carducci e l’Archiginnasio (Quadriloggiato superiore)
Sabato 5 gennaio: aperto ore 9-13.30
Domenica 6 gennaio: chiuso
In occasione del Centenario della morte del poeta l’Archiginnasio ha voluto ricordare con una specifica sezione espositiva i molteplici legami che uniscono la storica Biblioteca di Bologna a Giosue Carducci. Il poeta-professore fu un assiduo frequentatore dell’Archiginnasio, perché vi
trovava testimonianze rare e fonti preziose, pascolo ideale per gli studi storici, alimento per la critica letteraria, riposo per lo spirito. Prese
parte attiva alla vita della Biblioteca, stringendo rapporti di amicizia e stima con i suoi direttori, in particolare con Luigi Frati (1815-1902). La
storica sede dello Studio lo vide più volte protagonista di cerimonie solenni: il 12 giugno 1888 fu l’oratore ufficiale per la celebrazione
dell’VIII Centenario dell’Università; il 9 febbraio 1896, nella Sala dello Stabat Mater fu festeggiato il solenne giubileo del suo 35° anno di magistero, voluto dai suoi allievi e organizzato congiuntamente dall’Università e dal Comune di Bologna, che nell’occasione gli consegnò anche la cittadinanza onoraria.
La mostra è a cura di Giacomo Nerozzi, Valeria Roncuzzi e Sandra Saccone.

– Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, Strada Maggiore 34, tel.
051 2757711 Museo Musica Bologna
Aperto: ore 10-18. Ingresso gratuito.
– Mostra Callas sempre Callas
In occasione dei trenta anni dalla scomparsa di Maria Callas (1923-1977), Bologna dedica una mostra alla grande artista per mantenerne viva la memoria ripercorrendo la sua complessa storia personale e la sua leggendaria carriera. La mostra è un tributo alla figura della Callas non
solo artista, ma anche donna che ha amato, sofferto e vissuto una vita che, per i suoi aspetti, l’ha fatta diventare un mito indimenticabile. Mito che viene rievocato con intense emozioni grazie all’interessante percorso della mostra, teso a scoprire l’artista, la divina, colei che era capace di passare, con le modulazioni della sua voce, dalla tragicità di “Medea”, di “Norma”, di “Tosca”, de “I Puritani”, ai sottili giochi rossiniani, ma teso
anche a scoprire la fatale e fragile personalità di una donna che dai trionfi al lento declino della sua carriera, e attraverso i suoi amori
felici e tragici, ha conosciuto momenti di grande esaltazione e di immensa tristezza e solitudine. Tra i materiali esposti – alcuni assolutamente
inediti – provenienti dall’Archivio Nocera di Sirmione e dall’Archivio Ilario Tamassia di Modena, si possono ammirare i costumi e i gioielli di scena, le lettere, i documenti, le fotografie, gli oggetti personali, gli stralci di giornale che documentano la sua sfavillante carriera, le ricette
che lei stessa usava in cucina, i dischi a 45 e a 33 giri, testimonianza di un’epoca appena passata ma che sembra lontanissima… Ideatore e curatore dell’evento è Michele Nocera insieme a Marco Galletti.

– Museo Civico Archeologico, Via dell’Archiginnasio 2, tel. 051 2757211
Museo Archeologico.
Aperto: ore 10-18.30. Ingresso gratuito.
– Bologna nella preistoria: la nuova sezione preistorica del Museo Civico Archeologico.
La Sala, che documenta la più antica storia della città e del suo territorio – dal Paleolitico all’età del Bronzo – si presenta completamente
rinnovata negli spazi espositivi, nel percorso e nell’allestimento. Il riallestimento costituisce un’ulteriore, importante tappa del piano di
riordinamento del Museo, che vuole in questo modo continuare ad essere un punto di riferimento per il pubblico e per gli studiosi. Il nuovo allestimento comprende oggetti che fanno parte delle collezioni del museo
dal momento della sua fondazione nel 1881, o che comunque sono frutto di ricerche svolte fra gli anni ’60 dell’Ottocento e i primi del Novecento,
quando nacque, come scienza autonoma, la Paletnologia.
– Mostra Uno sguardo lento. L’Emilia-Romagna nelle raccolte fotografiche dell’IBC.
Il 20 settembre di un anno fa ci lasciava Lucio Gambi (Ravenna 1920 – Firenze 2006), insigne geografo e primo presidente dell’Istituto per i Beni
Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna (IBC). A lui è dedicata la mostra “Uno sguardo lento: l’Emilia-Romagna nelle raccolte
fotografiche dell’IBC”. La mostra raccoglie una selezione delle fotografie conservate nella
fototeca dell’IBC e che hanno costituito il commento visivo delle ricerche svolte in trent’anni di attività sul territorio, partendo da quelle più strettamente collegate all’impostazione di Gambi, come gli studi sulla casa rurale e l’insediamento storico, la definizione di unità di paesaggio e di aree culturali omogenee. Tra gli autori delle 160 fotografie vi sono Olivo
Barbieri, Gabriele Basilico, Nunzio Battaglia, Michele Buda, Alessandra Chemollo, Paola De Pietri, Corrado Fanti, Vittore Fossati, Luigi Ghirri,
Guido Guidi, Paolo Monti, Enrico Pasquali, Vanna Rossi, Claudio Sabatino, Riccardo Vlahov, Giovanni Zaffagnini.
– Mostra Giovanni Battista Belzoni: un Indiana Jones alla riscoperta dell’Egitto
Nel 1821 Giovanni Battista Belzoni, che può essere definito allo stesso tempo un uomo di spettacolo, un ingegnere idraulico, un archeologo, uno scrittore, un esploratore, dedicò alla sua fortunata scoperta nella Valle dei Re della tomba del faraone Sety I la prima mostra egittologica di ogni tempo. A quasi duecento anni di distanza, il Museo Civico Archeologico ed il Biografilm Festival – International Celebration of Lives, in collaborazione con il City Museum & Art Gallery di Bristol che conserva gli acquerelli originali del Belzoni e con il contributo di ABO Autostazione
s.p.a., di Fiat Lancia, di Vip Mediacom e della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, hanno pensato di rendere omaggio a Belzoni archeologo riallestendo la stessa mostra presso la Sezione Egiziana del Museo Civico Archeologico dove si conservano ben 11 statuette funerarie provenienti dalla tomba di Sety I.
Sabato 5 gennaio: ore 15.45 (Sala Risorgimento): J’ai perdu mon Eurydice: lettura dell'”Orphée et Eurydice” di Ch. W. Gluck a cura dell’Università Primo Levi
Domenica 6 gennaio: ore 11: visita guidata Le raccolte archeologiche delle collezioni
Universitaria e Palagi con Laura Bentini
ore 16: visita guidata L’arte egizia attraverso i reperti del museo con Marco Mengoli.

– Museo Civico Medievale, Via Manzoni 4, tel. 051 2193930
Musei Civici.
Aperto: ore 10-18.30. Ingresso gratuito.
– Mostra La croce dipinta di Marco Zoppo e la cultura pierfrancescana a Bologna.
L’arrivo nelle sale del Lapidario della preziosa Croce dipinta di Marco Zoppo, proveniente dal Museo di San Giuseppe dei Cappuccini di Bologna, è un’occasione importante per poter ammirare da vicino uno dei massimi capolavori dell’artista centese, difficilmente visibile per il pubblico dal
suo appartato, consueto luogo di conservazione.
Ben conosciuta agli studi, la Croce costituisce insieme al polittico della Chiesa di San Clemente al Collegio di Spagna una tappa significativa nell’attività bolognese dell’artista, dopo il suo ritorno da Padova e
Venezia, quando, negli anni che vanno dal 1455 al 1463 circa, mette mano a quella che, a buon diritto, può considerarsi una testimonianza fra le più alte del coevo panorama artistico bolognese. L’originaria ubicazione della Croce non è nota, ma la raffinata qualità esecutiva lascia ipotizzare una commissione per un’importante chiesa cittadina. Attraverso l’esposizione del Crocifisso zoppesco e di altre opere collegate a Bologna, i curatori della mostra, Massimo Medica e Donatella Biagi Maino, intendono approfondire questo particolare momento della tradizione
artistica cittadina, presto apertasi, pur nel retaggio di certe consuetudini tardo gotiche, ai nuovi fatti della cultura centro-italiana,
sollecitato dalla presenza stessa di Piero della Francesca a Bologna tra il 1452 e il 1453.
Domenica 6 gennaio:
ore 10.30: visita guidata alla mostra La croce dipinta di Marco Zoppo e la cultura pierfrancescana a Bologna con Massimo Medica.

– Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio, tel. 051 2193526; 051
2193629. Aperto: ore 10-18.30. Ingresso gratuito.
– Mostra Magnifiche prospettive. Palagi e il sogno dell’antico.
A distanza di pochi anni (2004) dal nuovo allestimento presso le Collezioni Comunali d’Arte (sale 19-20) di una sezione interamente dedicata al pittore, progettista e collezionista di origine bolognese Pelagio Palagi, la mostra indaga e mette maggiormente a fuoco l’attività giovanile dell’artista.
Ideata e curata da Annamaria Matteucci, Carla Bernardini, Antonella Mampieri, l’esposizione, ruota intorno a due disegni finiti e acquarellati con prospettive, di collezione privata (“Magnifico luogo di sepolcri con
mausoleo”, “Magnifico luogo di sepolcri”), che consentono una più approfondita comprensione del periodo iniziale dell’attività di Pelagio Palagi, svoltasi nella natia città di Bologna fino al 1806, anno in cui l’artista si trasferisce stabilmente a Roma. Palagi è una figura di rilievo nel panorama nazionale come collezionista, artista e come progettista al servizio della casa reale dei Savoia a Torino
nei decenni centrali dell’Ottocento. La sua ingente collezione di dipinti, sculture e manufatti di varie epoche e provenienti dalle più svariate parti del mondo è parte integrante di diversi istituti civici, in particolare il Museo Civico Archeologico, il Museo Civico Medievale, le Collezioni Comunali d’Arte, la Galleria d’Arte Moderna. Fra i ventinove pezzi esposti, dipinti e disegni, provengono da varie
raccolte civiche e dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna.

– Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Strada Maggiore 44, tel. 051 236708.
sabato 5 gennaio: aperto ore 9-14
domenica 6 gennaio: aperto ore 9-13
Ingresso gratuito.
– Mostra A porte aperte. Uno sguardo sulla bottega del serraturiere.
In mostra alcuni notevoli manufatti, chiavi e serrature, eseguiti da un corso di serraturieri sotto l’abile guida del maestro Valentino Mazzoni,
della Scuola di Artigianato Artistico del Centopievese, con sede a Cento. Per la realizzazione dei pezzi i serraturieri hanno preso spunto da alcune chiavi e serrature di cui il museo vanta una delle collezioni più cospicue
e qualitativamente importanti della Regione. È questa infatti anche l’occasione per ripercorrere e valorizzare l’intera collezione museale di serrature e chiavi, attraverso l’illustrazione della storia di tali manufatti con l’ausilio di un supporto multimediale (DVD) e di pannelli che descrivono le diverse fasi di lavorazione. Nella mostra ideata e curata da Silvia Battistini, responsabile del Museo Davia Bargellini, è possibile ammirare tra l’altro una serratura da porta con lo scudetto a ruota, del sec. XVII di manifattura emiliana, una
serratura a scatto da cassone del sec. XVII e una chiave del sec. XVI. A questo primo appuntamento faranno seguito nella stessa sede altre due esposizioni dedicate alla tradizione bolognese del ricamo bolognese Aemilia
Ars e una alle targhe devozionali.

– Museo del Patrimonio Industriale, Fornace Galotti, Via della Beverara 123,
tel. 051 6356611 Museo Patrimonio Industriale.
sabato 5 gennaio: aperto ore 9-13 e 15-18
domenica 6 gennaio: aperto ore 15-18
Ingresso gratuito.
Sabato 5 gennaio: ore 15.30: attività per bambini Costruire robot. Il termine di origine cecoslovacca “robot” indica “lavoro servile”. Ripreso dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov nei suoi celebri romanzi, è passato ad indicare una macchina, che opportunamente costruita e programmata è in grado di compiere lavori tipici degli esseri umani. Oggi i robot sono impiegati in molteplici aspetti della nostra vita quotidiana e la conoscenza di base delle tecniche di programmazione consente di utilizzare al meglio questa macchina, nata per aiutare gli esseri umani. Partendo da questi presupposti al Museo del Patrimonio Industriale viene proposta un’originale animazione che coniuga la fantasia costruttiva dei
ragazzi con i kit della serie Lego e le conoscenze informatiche nel programmare le macchine costruite. Divisi in gruppi e con l’aiuto di un operatore i ragazzi dovranno prima
costruire un prototipo originale di macchinina, poi programmarla scegliendo se farla avanzare o arretrare, sterzare a destra o a sinistra, cercando di superare o evitare ostacoli. Ogni robot così preparato dovrà sfidare gli altri in una vera e propria gara e il gruppo che ottiene i migliori
risultati può essere eletto “team” vincente del Museo.
Domenica 6 gennaio: ore 16: attività per bambini La fata elettricità. Alla fine del XIX secolo si diffonde tra le classi sociali più agiate
l’interesse per la cosiddetta “fisica popolare”, cioè l’attenzione verso un modo nuovo di conoscere le nuove scoperte scientifiche: replicandole con l’utilizzo di materiali quotidiani, sottolineandone l’aspetto spettacolare
ed insolito. Il fenomeno fisico, percepito all’epoca come invisibile e misterioso e che suscitava curiosità e meraviglia. In questo contesto le applicazioni dell’elettricità e le loro spettacolari conseguenze venivano
attribuite alla cosiddetta “fata elettricità”.
Traendo ispirazione da questa tradizione di divulgazione scientifica, il Museo ha pensato e realizzato il laboratorio La fata elettricità, durante
il quale si svolgeranno prove, verifiche e giochi per mostrare ai ragazzi in maniera divertente che cos’è l’elettricità e come e perché si
manifestano i fenomeni elettrici ed elettromagnetici. Verrà analizzata la pila, il primo generatore di corrente messo a punto da Alessandro Volta, all’inizio del XIX secolo. L’esperimento della bacchetta magica che
strofinata attira piccoli pezzi di carta introdurrà l’elettrostatica e le linee di forza di un campo magnetico saranno rese visibili con la limatura
di ferro avvicinata ad una calamita. Infine, con l’approfondimento dell’induzione elettromagnetica si spiegherà la relazione esistente tra magnetismo ed elettricità. Le mani elettriche, la danza dei forzati, la
trottola magnetica, il mondo sospeso, il fulmine in bottiglia, il circo delle pulci, sono solo alcuni dei giochi elettrici che completano
l’attività assieme all’analisi della strumentazione scientifica delle collezioni storiche Aldini Valeriani legate ai fenomeni elettrici ed elettromagnetici.
Età consigliata 8-14 anni. Il laboratorio La fata elettricità avrà una durata di 1h e 30 minuti.
Per informazioni telefonare al Museo al numero: 051-6356611 – e-mail.

– MAMbo – Museo d’Arte Moderna, Via Don Minzoni 14, tel. 051 6496611 – Mambo Bologna. Aperto: ore 10-18. Ingresso gratuito.
Mostra Already Vanishing di Bojan Šarčević
Nelle sue opere Bojan Šarčević crea forme e situazioni aperte, ambigue, che nascono dall’interazione fra diverse modalità espressive, all’intersezione fra le diverse fasi del processo creativo e dell’esperienza sensibile. Delineando nei nuovi “white cube” del MAMbo un percorso scandito da tre distinti padiglioni, Šarčević costruisce strutture che sono al contempo
composizioni scultoree autonome, spazi di proiezione e luoghi in cui si definisce la relazione imprescindibile fra l’intervento artistico e il suo
contesto architettonico. In questo sfaldamento dei confini fra entità diverse, materia e struttura sono trasposte in una dimensione narrativa, intangibile e immateriale, mentre forma e contenitore si riflettono l’uno nell’altro: la solidità dell’architettura si apre al dinamismo dell’immagine in movimento, al calibrato mutare del suono, del colore,
della luce, lo spazio reale si interseca reciprocamente con quello metaforico e bidimensionale dell’immagine proiettata.
La mostra è a cura di Andrea Viliani.
– Mostra Jumps di Eva Marisaldi
Eva Marisaldi è interessata a esplorare processi creativi e cognitivi aperti all’osservazione di tutto ciò che, ponendosi “al lato della vita attiva” e dando concretezza all’immaginario, suggerisce schemi logici e
linguistici differenti, all’aprirsi, cioè, di alternative di senso che contravvengano al modo comune di fare esperienza e che si pongano come possibilità sorprendenti ma realisticamente contemplabili, percorribili. In
occasione della mostra al MAMbo Marisaldi presenta un’installazione composta da tre opere inedite – che verranno rivelate nel loro complesso al visitatore come al lettore solo al momento in cui vi si imbatterà ‘dal vero’. Il percorso espositivo si delinea come un tracciato ad ostacoli “sormontabili”, continua affermazione delle ragioni per cui proseguire il
percorso… per cui si è “usciti di casa”, dalla propria intensa vita mediata, entrando nel museo… La mostra è a cura di Roberto Daolio.
– Mostra La mamma di Boccioni in ambulanza e la fusione della campana di Diego Perrone.
Concepita appositamente per la sala centrale del MAMbo, la mostra di Diego Perrone si presenta come la ricerca e l’affermazione di una dimensione personale all’interno dello spazio pubblico del museo. Una linea invisibile
– contrassegnata dalla didascalica sequenza di tre opere poste su una rampa – attraversa ascensionalmente lo spazio espositivo. Prescindendo dall’architettura preesistente del museo questi “tre oggetti in fila e in
salita” invitano il visitatore a ripensare la sua relazione con lo spazio del museo e suggeriscono la possibilità di rielaborare in modo autonomo forme e significati estetici. Dando vita a un materiale iconico e plastico ibrido, l’artista immagina un incrocio fra immagine e forma, da rimodellare assecondando le possibilità suggerite dall’immaginazione così come le
incontrollabili potenzialità offerte dall’appropriazione delle tecnologie
digitali e dai materiali industriali contemporanei.
La mostra è a cura di Charlotte Laubard e Andrea Viliani.
– Mostra M-path and Hole di Adam Chodzko
Utilizzando un’ampia varietà di media – dal video alla performance, dall’installazione alla fotografia, dal poster al disegno – gli interventi
di Adam Chodzko evocano gli aspetti più reconditi della realtà quotidiana. I tre interventi realizzati dall’artista nelle sale espositive e nel
giardino del MAMbo permettono di esperire il museo come un’entità plasmata non solo dal suo interno ma anche dall’esterno, dalla relazione dinamica fra le persone e le loro aspettative reciproche. Fondando un possibile mito
per il nuovo museo l’artista contribuisce a delineare l’immaginario in formazione del museo stesso – luogo di aggregazione e identificazione collettiva di recentissima apertura – ne scopre la storia e il destino nel
momento stesso in cui la inventa. La mostra è a cura di Andrea Viliani.

– Museo Morandi, Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 tel. 051 2193332; 051
2193629 – Museo Morandi. Aperto: ore 10-18.30. Ingresso gratuito.
– Mostra Liber Paradisus. L’atto che rese liberi i servi di Bologna (Sala Ottagonale). La mostra espone la copia originale del Liber Paradisus, accanto ai documenti legislativi attraverso i quali il Comune di Bologna attuò, nella seconda metà del Duecento, il progetto di abolizione della servitù. Si tratta di statuti e “riformagioni” approvati dal Consiglio del Popolo fra il 1256 e il 1304 e redatti in forma solenne nei registri comunali, destinati a raccogliere e rendere pubbliche le leggi cittadine. Questi
registri sono oggi conservati, a disposizione degli studiosi, presso l’Archivio di Stato.

– Villa delle Rose, Via Saragozza 228/230, tel. 051 436818 Galleria Moderna. Aperto: ore 15-19. Ingresso gratuito.
– Mostra Tra la Via Emilia e il West. Immagini di Paolo Simonazzi.
Con il progetto fotografico di Paolo Simonazzi Tra la Via Emilia e il West a cura di Angela Madesani prosegue il programma espositivo di Villa delle Rose, sempre più orientato alla valorizzazione della scena culturale e, in
questa occasione, sostenuto dall’Istituto per i beni artistici culturali e naturali e patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna. Quello di Simonazzi è un lavoro ricco di colori e di suggestioni, che guarda ai grandi maestri della fotografia internazionale attraverso le
icone del mito Americano in Emilia. Un’indagine che analizza l’apparente contraddizione che vede in questa regione d’Italia un luogo di celebrazione
degli Stati Uniti a partire proprio da un’emulazione, talvolta ironica, del codice linguistico.

– Museo della Beata Vergine di San Luca, Piazza di Porta Saragozza 2, tel.
051 6447421 Museo Madonna San Luca
sabato 5 gennaio: aperto ore 9-13
domenica 6 gennaio: aperto ore 10-18
Ingresso gratuito.

– Mostra Povere manine fredde!… Le Orfanelle della Madonna di San Luca
Mostra documentale, in collaborazione con Piero Ingenni, collezionista, e col Centro Studi per la Cultura Popolare. La mostra – esito di una approfondita ricerca di documenti e di interviste
sul campo – espone la storia della benemerita Istituzione, ricordata ancora con tanto affetto da coloro che ne sono state ospiti e da moltissimi bolognesi che ne sono stati benefattori.

– Mostra Il presepe di Franca Maria Fiorini
In mostra il presepe in terracotta realizzato, seconda la più classica e consolidata tradizione bolognese, da Franca Maria Fiorini.

Cineteca di Bologna Via Riva di Reno 72
Tel 051 2195305 Cineteca di Bologna
– Mostra Un altro West. Le foto di Angelo Novi sui set dei western all’italiana
Sergio Leone, Clint Eastwood, Henry Fonda, Eli Wallach, Charles Bronson, Claudia Cardinale e i tanti volti dei grandi classici del western
all’italiana raccontati in centoquarantuno immagini di uno dei maestri della fotografia, Sngelo Novi. I suoi sguardi mai scontati, eleganti, profondi, chiarificatori colgono il set nel suo farsi, la quotidianità e la
straordinarietà delle lavorazioni di film che hanno inventato un modo nuovo di guardare al West. La mostra nasce da un’idea di Angela Tromellini ed
curata da Franco La Polla con la collaborazione di Annamaria Materazzini e Margherita Cecchini.

Biblioteca Sala Borsa, Piazza Nettuno, 3 tel 051-2194437.
Venerdì 4 gennaio dalle ore 22.00
Iniziative per bambini Aspettando Harry Potter in Biblioteca Sala Borsa.
Poche ore all’uscita del settimo e ultimo volume della saga di J. K. Rowling Harry Potter e i Doni della Morte (Salani). Una festa in Biblioteca
Sala Borsa per aspettare insieme la mezzanotte.

Ci saranno centinaia di feste organizzate dalle librerie di tutta Italia in attesa dell’evento. La casa editrice Salani organizza, con il patrocinio
del Comune di Bologna e in collaborazione con Biblioteca Sala Borsa, una festa nella Piazza Coperta di Biblioteca Sala Borsa che con la sua
particolare architettura, rievoca le magiche atmosfere della stazione di King’s Cross da cui parte l’Espresso per Hogwarts. Lo spazio interno della Piazza Coperta farà rivivere l’atmosfera della saga in tre diverse aree:
“l’area truccatori” dove truccatrici professioniste e in costume aiuteranno gli ospiti della serata a immedesimarsi nel clima della festa truccandosi
come Harry Potter e i suoi amici; “l’area dell’alchimista” dove, grazie ad ampolle magiche, bacchette, e calderoni fumanti, saranno rievocate le magie del mondo di Harry Potter e “l’area della Libreria Magica” dove un mago,
circondato da libri e pergamene, si esibirà in una serie di giochi di prestigio.
Ospiti della serata: Saturnino e Silver, il creatore di Lupo Alberto, che illustrerà il mondo di Harry Potter e regalerà i disegni agli ospiti.
L’ingresso è fino a esaurimento posti.

– Casa Carducci Piazza Carducci 5 tel. 051 4295161; 051 4295162 – Casa Carducci
Aperto: ore 9-13. Ingresso gratuito

– Museo Civico del Risorgimento, Piazza Carducci 5 tel. 051 347592; 051
225583 – Museo Risorgimento
Aperto: ore 9-13. Ingresso gratuito.

– Museo della Memoria, Via di Saliceto 5
Aperto: ore 10-18. Ingresso gratuito

– Museo Ebraico, Via Valdonica 1/5, tel. 051 2911280 – Comune di Bologna.

















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