“La conoscenza è il presupposto fondamentale per salvaguardare e recuperare”. Con il concerto della Corale Puccini nella chiesa del cimitero monumentale di San Prospero il 1 novembre scorso, è partito “Memoriae: Sassuolo nell’Ottocento e nel primo Novecento attraverso i luoghi della memoria”, un percorso, legato anche alle iniziative per i 150 anni della Biblioteca Cionini (“Una città da sfogliare”), che si propone la valorizzazione dei luoghi storici di Sassuolo e in particolare del Cimitero monumentale di San Prospero.
Da qui si parte per un suo recupero anche fisico e strutturale, accompagnato, anzi anticipato, da un percorso di conoscenza aperto alla cittadinanza.
Due gli appuntamenti importanti dei prossimi giorni:
– giovedì 8 novembre in Paggeriarte, piazzale Della Rosa, alle 21, l’incontro “Un patrimonio da riscoprire, un luogo da valorizzare: presentazione delle indagini sul cimitero monumentale di San Prospero”. Negli interventi di alcuni relatori qualificati (Vincenzo Vandelli, Ilaria Fangareggi, Stefano Botti e Francesco Genitoni) il cimitero verrà riscoperto per quello che è stato nella storia della città, per quanto ha significato a livello artistico nell’arco di oltre cento anni, nelle sue caratteristiche architettoniche e nelle parole attraverso le quali può essere letto e raccontato. La serata sarà aperta dalla presentazione di un cortometraggio, “Miserere”, di Marcello Bandierini e Andrea Comastri, che proporrà il cimitero di San Prospero con visioni e prospettive del tutto nuove e originali.
– Domenica 11 novembre dalle 15,30 invece, si terrà una vera e propria visita guidata ai luoghi di incontro e cultura dell’Ottocento a Sassuolo. Un percorso, guidato da Luca Silingardi, Anna Maria Ninzoli e Ilaria Fangareggi, attraverso sedici tappe, che si concluderanno ancora al cimitero di San Prospero, toccando prima numerosi luoghi del centro sassolese: l’Oratorio di San Francesco di Paola, Casa Cionini e Casa Malatesta in via Menotti; l’Istituto San Giuseppe e la Scuola di disegno per artigiani adulti in via Farosi; la Torre dell’orologio, la drogheria Roteglia, il Circolo Caffè Veroni, il palazzo della Giusdicenza, il Teatro pubblico, Casa Pistoni in piazza Garibaldi; Casa Franzoni in via Clelia; la Residenza municipale in via Fenuzzi; la Fabbrica della terra rossa in via Lea; Palazzo Rubbiani e l’Asilo Sant’Anna in via Cavallotti; infine il cimitero di san Prospero.
“Sul cimitero monumentale di San Prospero – spiega l’architetto Vincenzo Vandelli, curatore delle iniziative – per precisa volontà degli assessorati competenti, c’è un progetto di recupero che arriverà all’aspetto architettonico e strutturale ma vuole partire dal recupero del luogo nella conoscenza dei cittadini. La memoria è indispensabile per salvaguardare e recuperare”.
Un breve riferimento al cimitero di san Prospero come verrà presentato nella visita di domenica:
Svolge per Sassuolo il ruolo di luogo di sepoltura già a partire dal 1630-1631. Principale complesso cimiteriale pubblico della città, ubicato fuori dal centro abitato, nel XIX sec. necessita di un consistente ampliamento. Il progetto dell’Ingegnere ducale Giovanni Lotti (1806-1881) risponde alle nuove esigenze di accrescimento dell’area destinata a ricevere le spoglie dei defunti oltre a realizzare una struttura adatta ad accogliere i corpi dei cittadini illustri in avelli privati interamente personalizzati dai proprietari al fine di celebrare le virtù delle famiglie sassolesi. Una delle caratteristiche fondamentali della personalizzazione dei sepolcri è l’uso della ceramica quale pregiato materiale per la realizzazione delle lapidi commemorative e degli epitaffi. La successione nelle proprietà delle singole tombe ha portato nel corso dei decenni ad aggiornamenti e modifiche nell’apparato decorativo, fino talvolta al trasferimento sui pilastri esterni delle lapidi dedicate ai precedenti proprietari: tale ricollocazione ha permesso di non disperdere la memoria di alcuni degli illustri cittadini sassolesi che in questo cimitero riposano.


