Gli studi sull’ipnosi condotti dai ricercatori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia hanno suscitato l’interesse della principale emittente britannica. La BBC domani, sabato 1° settembre, arriverà a Modena, presso il Reparto di Neurologia, diretto dal prof. Paolo Frigio Nichelli, e di Neuroradiologia2, diretto dal dott. Luciano Mavilla, dell’Ospedale civile S. Agostino-Estense di Baggiovara, per girare immagini impiegate in un documentario che sarà trasmesso in autunno.
La curiosità dei giornalisti d’Oltremanica nasce da alcuni recenti studi sulle alterazioni della capacità di pensiero di cui si sta occupando il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia nell’ambito delle ricerche sull’ipnosi condotte dalla prof.ssa Annalena Venneri, che vanta una lunga esperienza nelle applicazioni cliniche e sperimentali della risonanza magnetica funzionale, che ha avviato una proficua collaborazione scientifica col prof. Irving Kirsch e la prof.ssa Giuliana Mazzoni del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Hull in Gran Bretagna.
Le ricerche portate avanti presso l’Ospedale civile S. Agostino-Estense di Baggiovara con il supporto della struttura di Fisica sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena cercano di capire che cosa avviene nel cervello di una persona in stato di ipnosi. Per le sperimentazioni, che consistono in test su un campione di giovani volontari selezionati in varie parti del mondo per la loro alta capacità di entrare in ipnosi, viene utilizzata una risonanza magnetica a 3 Tesla, un potente magnete, recentemente trasferita dal reparto di Neuroradiologia del Policlinico al reparto di Neuroradiologia2 dell’Ospedale civile S. Agostino-Estense di Baggiovara.
L’equipe televisiva inglese durante il soggiorno a Modena riprenderà immagini di alcuni momenti delle sperimentazioni con la macchina di risonanza magnetica, le quali entreranno a far parte del documentario della serie Alternative Therapies.
“L’ipnosi – spiega la prof. ssa Annalena Venneri – viene utilizzata in vari ambiti della medicina quali ad esempio nel trattamento di disturbi psicosomatici, nella terapia del dolore o in campo oncologico, ma sono in corso esperimenti anche nell’ambito delle neuroscienze allo scopo di capire quali sono i meccanismi cerebrali coinvolti in questa alterazione dello stato mentale. Un modo per capire questo è quello di indurre lo stato ipnotico mentre il soggetto viene sottoposto a risonanza magnetica funzionale, una tecnica capace di registrare e visualizzare i cambiamenti di funzionamento delle aree cerebrali”.
Il Dipartimento di Neuroscienze e la struttura di Fisica Sanitaria dell’Azienda Ospedaliero universitaria di Modena hanno messo a disposizione le strumentazioni e le conoscenze tecniche per la realizzazione dell’esperimento, per il quale “è stato utilizzato in particolare – ha dichiarato il prof. Paolo Frigio Nichelli, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ateneo emiliano – un sistema che permette di registrare il comportamento del soggetto e di metterlo in relazione diretta con le variazioni del funzionamento delle diverse aree del cervello. Con questo stesso sistema sono stati svolti e sono in corso studio nel nostro dipartimento sulla malattia di Alzheimer (per diagnosticarla precocemente e per studiare l’effetto di farmaci innovativi), sui meccanismi del dolore (in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biomediche) e sull’epilessia (per individuare con precisione l’origine delle crisi)”.


