Nel 1977 nasceva Emilia Romagna Teatro che dal 1986, dopo la sua ristrutturazione, inizia a gestire il Teatro Storchi. La prossima stagione teatrale sarà quindi quella del trentennale del nostro ente e del ventennale della riapertura del Teatro Storchi. Festeggiare la nostra attività significa guardare all’intenso e importante lavoro passato, senza però dimenticare di scoprire possibili strade per il futuro.
Il nuovo cartellone del Teatro Storchi ci sembra la miglior occasione per celebrare questo 30° anniversario, per dare spazio ad artisti che negli scorsi anni hanno condiviso un percorso, e ad altri che ci auguriamo possano sviluppare con noi nuovi progetti per il futuro.
Ci sembra determinante per capire il percorso partire dalle produzioni con le quali vogliamo declinare il tema della percezione della realtà attraverso il confronto tra diverse generazioni di attori e registi, in consonanza con una volontà che ha sempre caratterizzato il lavoro dell’Ente, quella di favorire i contatti tra esperienze apparentemente lontane per sollecitare nuove sintonie. Artisti, amati dal nostro pubblico, con cui si è consolidata una lunga e feconda collaborazione e artisti con cui si aprono nuove intese produttive sono chiamati a misurarsi con un ventaglio di testi in cui si intrecciano classici italiani del Novecento e nuova drammaturgia europea, partiture minimaliste e grandi affreschi storici.
Articolato in maniera opposta e complementare, il confronto generazionale è il motore comune sia al nuovo allestimento di Così è (Se vi pare) di Luigi Pirandello firmato da Massimo Castri, che aprirà la prossima stagione del nostro teatro, sia alla prima messinscena italiana di Molly Sweeney di Brian Friel firmata da Andrea De Rosa, sia la volontà di mettere in scena Anna Karenina di Lev Tolstoj del grande regista lituano Eimuntas Nekrošius: nel primo caso un maestro della regia dirige un gruppo di giovani attori, nel secondo un cast di solida formazione si affida alle intuizioni di un giovane regista, per ultimo un maestro del teatro europeo, si misura con un gruppo di attori della più diversa provenienza.
Come detto sarà Massimo Castri ad aprire la prossima stagione con un nuovo allestimento di Così è (Se vi pare) di Luigi Pirandello, con i giovani attori partecipanti al Corso di alta formazione teatrale. Processo formativo e produttivo si saldano in un percorso sul tema dell’identità e della percezione. Castri ha firmato la sua prima regia per lo Stabile modenese nel 1980 con una storica messinscena di Hedda Gabler interpretata da Valeria Moriconi, e da allora il rapporto produttivo tra il regista fiorentino ed ERT è continuato, dando vita ad altri sette prestigiosi spettacoli. Festeggiare un regista che ha collaborato a costruire la storia di un ente significa non solo offrirgli un nuovo spazio produttivo, ma anche ospitare Tre Sorelle di Anton Čechov, il testo più bello di questo autore, che parla di noi a distanza di un secolo in maniera sorprendente.
Esempio di particolare originalità nel panorama della nuova drammaturgia irlandese (che negli ultimi anni ha ricevuto espliciti apprezzamenti dalla critica e dal pubblico italiani), Molly Sweeney riunisce intorno a uno dei più grandi attori italiani di tradizione, Umberto Orsini, un’attrice di formazione classica come Valentina Sperlì già interprete di Vecchi Tempi per la regia di Roberto Andò e un attore proveniente dal teatro contemporaneo come Leonardo Capuano tra gli interpreti de Gli Uccelli diretto da Federico Tiezzi. A dirigerli un giovane regista Andrea De Rosa capace di tradurre il caso clinico della protagonista in una indagine visionaria sulla percezione teatrale. Ispirato a un caso seguito dal neurologo Oliver Sacks, il testo ripercorre l’itinerario, prima di tutto umano, che conduce Molly dalla cecità al recupero parziale della vista, per poi sprofondare nella terra di nessuno della “visione cieca”, regno di un’indeterminatezza in cui alle certezze fornite un tempo da tatto e odorato non corrisponde alcun equivalente visivo.
Andrea De Rosa firmerà anche la regia della Maria Stuart di Friedrich Schiller per il Teatro Mercadante di Napoli che vede, tra i suoi interpreti, anche Anna Bonaiuto già protagonista per il nostro Ente del Woyzeck di Georg Büchner con la regia di Mario Martone.
La Stagione apre un’altra nuova strada, affidando al grande regista lituano Eimuntas Nekrošius, la messinscena in lingua italiana di un capolavoro della letteratura russa, l’Anna Karenina di Lev Tolstoj. La tragica passione della celebre eroina russa si incarnerà sulla scena in una creazione che promette un approccio suggestivo e che vuole rappresentare il fulcro produttivo della stagione. Nekrošius rappresenta un regista con cui Emilia Romagna Teatro sta intraprendendo, a partire dal Faust, un percorso non costretto nelle reti della semplice ospitalità come ce ne son state in passato.
Torna al Teatro Storchi l’applauditissimo Eros Pagni che dopo aver impersonato Willy Loman in Morte di un commesso viaggiatore la scorsa stagione, si calerà nei panni del terribile Shylock ne Il Mercante di Venezia che il regista Luca De Fusco immagina come un film malinconico e misterioso.
Un’intensa e vibrante Ottavia Piccolo fa da protagonista al Processo a Dio per la regia di Sergio Fantoni che trent’anni fa interpretava e dirigeva la prima produzione di Emilia Romagna Teatro, L’uomo difficile di Hugo von Hofmannsthal.
Stefano Accorsi, per la prima volta a teatro, viene condotto dall’attenta sensibilità registica di Sergio Castellitto nelle pieghe de Il dubbio testo drammatico di John Patrick Shanley vincitore del Premio Pulitzer nel 2005.
Dopo il successo ottenuto dalla trasposizione del Birraio di Preston, realizzata per il Teatro Stabile di Catania nella stagione 1998/99, lo scrittore Andrea Camilleri e il regista Giuseppe Dipasquale tornano nuovamente insieme ad affrontare il romanzo degli equivoci La concessione del telefono.
Le ospitalità speciali di questa stagione racchiudono il senso di festa. Sarà a Modena il russo Slava, considerato il miglior clown del mondo con il suo coinvolgente e spettacolare Slava’s Snowshow, un classico imperdibile che ha ottenuto in tutta Europa un successo straordinario, uno spettacolo emozionante che riporta all’Eden perduto dell’infanzia. Ma anche Peter Pan – il musical, sulle note travolgenti e scatenate di Edoardo Bennato e con la supervisione artistica di Arturo Brachetti, artista tra i primi prodotti da ERT, coinvolge il pubblico con le moderne tecnologie digitali: il duello di Peter Pan con la sua ombra ribelle diventa suggestivo e avvincente, Trilly viene realizzata solo con un fascio di luce al laser e lo spettacolare e mitico volo verso l’isola che non c’è è realizzato tra le stelle splendenti create al computer e proiettate anche tra il pubblico. Fantasmagorico e imperdibile.
Per festeggiare l’autore ci è sembrato importante proporre una storica produzione del Piccolo Teatro di Milano firmata da Giorgio Strehler; ritorna infatti Ferruccio Soleri nel ruolo di Arlecchino con l’Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, già presentato a Modena nel 1967.
Il nostro augurio è che gli spettatori di questa stagione teatrale possano trasformarsi in veri e propri invitati ad una festa lunga un anno in cui tradizione e contemporaneità si fondono nella gioia dello stare insieme che a teatro si compie.
A settembre verrà presentata anche la Stagione del Teatro delle Passioni e si annuncerà la terza edizione di VIE – Scena Contemporanea Festival che si terrà quest’anno dal 12 al 20 ottobre 2007.
(Emilia Romagna Teatro)