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Modena: verso l’autosufficienza della rete oncologica provinciale

Oltre 6 milioni di euro, è questo l’investimento del Policlinico per il potenziamento della Struttura Complessa di Radioterapia Oncologica, destinata a diventare sempre più il perno della rete radioterapica provinciale.

I lavori edilizi per preparare l’alloggiamento della nuova apparecchiatura inizieranno appena saranno disponibili le autorizzazioni per l’apertura del cantiere, e termineranno, presumibilmente, in sette mesi; una volta ultimati l’installazione vera e propria durerà circa tre mesi. Insomma, nei primi mesi del 2008 l’Azienda Ospedaliero – Universitaria avrà il suo acceleratore per tomoterapia, che si aggiungerà agli altri due acceleratori lineari semplici, alla macchina per cobaltoterapia e ad un proiettore di cariche per brachiterapia ad alto dose rate.

“Gli acceleratori lineari – ci ha spiegato il dottor Filippo Bertoni, direttore della Struttura
Complessa di radioterapia oncologica – producono le radiazioni ionizzanti (raggi X, raggi gamma ed elettroni veloci) che vengono utilizzati per distruggere le neoplasie senza indurre alterazioni gravi e irreversibili ai tessuti circostanti. Il nuovo acceleratore per tomoterapia potrà svolgere per molte patologie prestazioni mirate (image guide radiotherapy) in tempi nettamente più brevi rispetto a quelli consentiti dalle macchine attualmente installate. Con la Tomoterapia, infatti, viene eseguita prima di ogni seduta di trattamento una particolare tac che controlla la precisione della cura e consente di adattarla al paziente personalizzandola giorno per giorno. Questo ci permetterà di svolgere non solo un maggior numero di trattamenti, ma anche di aumentarne la qualità”.

L’attrezzatura del Policlinico è tra le più sofisticate d’Italia, paragonabile a quella di poche altre strutture nel nostro Paese. Essa, infatti, permette di eseguire trattamenti di alta precisione ad intensità modulata con controllo dosimetrico accurato frazione per frazione. Per ottenere un simile risultato, che conferma il ruolo di eccellenza dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria non solo in Provincia ma a livello regionale, è stata fondamentale il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena che ha donato, nell’ambito di uno specifico progetto di ricerca in campo oncologico, 1.500.000 euro su un costo complessivo dell’operazione, comprensivo della costruzione di un nuovo bunker, pari a 6.610.000 euro oltre IVA.
Inoltre sempre nei primi mesi del 2008 la tomoterapia del Policlinico sarà affiancata, come già annunciato dall’Azienda USL di Modena, dall’attivazione di un acceleratore lineare presso l’Ospedale di Carpi, collegato ed integrato funzionalmente con il Servizio di Radioterapia Oncologica del Policlinico.

Scopo di questo importante sforzo economico ed organizzativo, che vede protagoniste le due Aziende Sanitarie modenesi, è l’abbattimento delle liste di attesa e il miglioramento del servizio.
Attualmente, la Struttura Complessa di Radioterapia Oncologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena tratta tra i 1300 e i 1500 pazienti all’anno, assicurando comunque prestazioni ad alto livello anche con l’attuale dotazione tecnologica.

“Ciononostante – ha commentato il dottor Cencetti, Direttore Generale del Policlinico di Modena – essa non è in grado di coprire l’intero fabbisogno provinciale che ammonta a circa 2500 pazienti, ed è destinato a crescere, col risultato che i tempi di attesa sono, purtroppo, ancora troppo elevati. Una volta entrate in funzione, le due nuove attrezzature, la tomoterapia del Policlinico e l’acceleratore di Carpi, ci permetteranno di puntare all’autosufficienza assistenziale in radioterapia per la Provincia di Modena, superando l’inaccettabile situazione che vede attualmente procrastinare ben oltre i limiti di attesa accettabili il 30% dei trattamenti necessari. Tanti pazienti, troppi, sono quindi costretti ad emigrare per i trattamenti. È questa tendenza che vogliamo invertire. I lavori sono un primo passo in questa direzione e di tutto ciò dobbiamo ringraziare sentitamente le Fondazioni delle Casse di Risparmio di Modena e Carpi, che contribuiscono generosamente all’investimento. Confido che tutte le Associazioni del volontariato, che operano in campo oncologico, si affianchino alle Aziende sanitarie e alle Fondazioni, per contribuire generosamente al raggiungimento di questo ambizioso obiettivo nella lotta ai tumori”.

















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